La Caritas di Lecce e la Casa Circondariale di Borgo San Nicola hanno firmato un protocollo d'intesa per il reinserimento sociale dei detenuti. Questo accordo si ispira all'articolo 27 della Costituzione Italiana, che promuove il coinvolgimento della comunità esterna e degli enti territoriali nel processo di reinserimento. L'arcivescovo Michele Seccia, accompagnato dal direttore della Caritas diocesana, Nicola Macculi, e la direttrice della Casa circondariale, Maria Teresa Susca, ufficializzeranno questo importante accordo.

Obiettivi del protocollo

L'accordo mira a creare un servizio di ascolto per i detenuti, fornendo beni di prima necessità come prodotti per l'igiene personale e vestiario, oltre a organizzare manifestazioni per particolari ricorrenze. La Caritas, con il supporto del Comune, aprirà anche uno sportello dedicato alle pratiche demografiche, offrendo un ulteriore supporto amministrativo ai detenuti.

Supporto all'inserimento lavorativo

Particolare attenzione verrà riservata all'inserimento lavorativo dei detenuti con fine pena imminente. La Caritas diocesana, in collaborazione con lo sportello di comunità, promuoverà azioni per il reperimento di attività lavorative e iniziative di giustizia riparativa. Questo sostegno comprenderà anche il primo alloggio per chi esce dal carcere, sia per fine pena sia per lavori alternativi.

Locali e strutture

L'organizzazione penitenziaria metterà a disposizione della Caritas alcuni locali idonei all'interno della Casa circondariale leccese. Questi spazi verranno utilizzati per i servizi di ascolto e per la distribuzione dei beni raccolti presso le comunità parrocchiali, offrendo un supporto concreto ai detenuti.

Questo protocollo non solo sistematizza e regola un servizio fondamentale per la popolazione dell'Istituto penitenziario di Lecce, ma risponde anche alla necessità di reinserimento sociale, ribadita più volte dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La partecipazione di privati e istituzioni del territorio, come la Caritas, è cruciale per sostenere il processo di reinserimento e promuovere una società più inclusiva e solidale.