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“Il ministro Bonafede ci ha rassicurato che il testo di riforma penale uscito dal Consiglio dei Ministri, per quel che lo riguarda, non è blindato e che potrà essere oggetto di modifiche anche con il contributo che ne deriverà dai lavori parlamentari”. E' la prima dichiarazione del presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, al termine del tavolo ministeriale sulla riforma penale, riunito oggi su richiesta del Cnf, e al quale hanno partecipato, oltre al Consiglio forense, le altre rappresentanze dell’avvocatura: Ocf, Camere penali e Aiga. Il presidente Mascherin, nel ribadire la convinzione che il metodo del confronto sia irrinunciabile, ha manifestato la certezza che, Esalvaguardati i presìdi della difesa, si potrà giungere a un testo che può trovare la condivisione dell’avvocatura, salvo, naturalmente, il tema della prescrizione su cui, come si sa, le distanze paiono allo stato non colmabili”. L’unione delle Camere penali, inoccasione della riunione del tavolo tecnico convocato oggi dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, «ha ribadito le proprie radicali critiche al progetto di riforma del processo penale». In particolare l’Ucpi, si legge in una nota a firma del presidente Gian Domenico Caiazza e del segretario Eriberto Rosso, ha sottolineato «la necessità che qualsiasi intervento sulla disciplina del processo per la sua ragionevole durata debba prevedere il rilancio dei riti alternativi abrogando le ostatività per il patteggiamento e abbandonando ogni riferimento al criterio dell’economia processuale per l’ammissione dell’abbreviato condizionato. Nessuna deroga ai principi di oralità ed immediatezza e alla necessità di procedere nuovamente all’istruttoria dibattimentale in caso di mutamento del giudice; salvaguardia dello strumento dell’appello. »Il ministro, riferiscono i penalisti, «ferme le prerogative del legislatore in ordine al percorso parlamentare della legge delega, ha confermato la massima attenzione alle obiezioni sollevate nel documento consegnatogli da Ucpi, che saranno approfondite dell’ufficio legislativo, e che saranno certamente oggetto della interlocuzione politica delle prossime settimane». Nei prossimi giorni l’Ucpi «chiederà di incontrare le altre componenti dell’attuale maggioranza di governo (Pd, Italia Viva, Leu) al fine di illustrare le critiche dei penalisti italiani alla legge delega e le proposte emendative che consentano di coniugare la ragionevole durata dei processi e il rafforzamento del diritto di difesa».