PHOTO
Ancora fumata nera sulla prescrizione. Dopo ore di trattative il premier Conte ha aggiornato la sua idea a partire dalla distinzione tra condannati e assolti, con lo stop del decorrere della prescrizione solo per i primi, e una sospensione breve per i secondi. Nel caso in cui chi è stato condannato in primo grado, venga assolto in appello, potrà recuperare i termini di prescrizione rimasti nel frattempo bloccati. Il ministro della giustizia ha poi assicurato anche sulle verifiche compiute dai tecnici in merito a dubbi di legittimità: "gli uffici hanno rilevato che non ci sono profili di incostituzionalità". Una proposta che ha convinto Pd, 5Stelle e Leu ma non i renziani di Italia viva che chiedono il rinvio. Non solo: nel tardo pomeriggio di ieri dalle parti di Italia Viva spuntava l'idea di una mozione di sfiducia nei confronti del Guardasigilli, Alfonso Bonafede: "Vedremo chi ha i numeri al Senato". Insomma, ancora una vola Conte sbatte sul muro renziano: "Abbiamo raggiunto un punto ancora più avanzato di mediazione", aveva provato a spiegare il premier che poi ha annunciato un Consiglio dei ministri straordinario, previsto per lunedì prossimo, destinato ad approvare la riforma del processo penale "per abbreviare i tempi dei processi". Una mossa che dovrebbe convincere i renziani a cedere sul nuovo "blocca" prescrizione. In ogni caso Italia Viva ha poi fatto sapere che che voterà l'emendamento Annibali al decreto Milleproroghe per rinviare di un anno la legge Bonafede sulla prescrizione. Non solo: il 24 febbraio in Aula alla Camera diranno sì alla proposta di legge del forzista Costa: se venisse bocciata, sono pronti a presentarla anche al Senato con la firma di Matteo Renzi. Durissime le reazioni dei dem: "Bonafede ha rinunciato all'80% delle sue pretese iniziali". "Il Pd è ufficialmente a rimorchio dei Cinque Stelle. Accettano di cancellare la Orlando per ripristinare la legge di Salvini e Bonafede. Il Pd rende inutile la vittoria in Emilia e diventa populista", sottolineano fonti di Italia Viva.