Processi cinematografici e tribunali mediatici, inquisizione medievale e gogna televisiva, avvocati di professione e leoni da tastiera. I fenomeni della cultura di massa – letteratura, cinema, fiction, musica, social media – rimasticano e riformulano le tematiche del diritto, del crimine e della giustizia. Il festival PHILODIRITTO tenterà di dipanare questa intricata matassa in due giornate di incontri filosofici, dibattiti giuridici, proiezioni cinematografiche e spettacoli musicali. Il primo festival nazionale interamente dedicato alla “pop-filosofia del Diritto e del Crimine” è organizzato dal Comune di Macerata insieme all’Associazione Popsophia, alla Camera Penale e al Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Macerata. Con la partnership del Consiglio Nazionale Forense e del suo quotidiano “Il Dubbio” e dell’Unione Camere Penali Italiane. Dal tribunale reale a quello virtuale. I campi del diritto e della filosofia entrano in dialogo con il linguaggio cinematografico e massmediatico, in un festival che si propone di decodificare, smontare e comprendere le tematiche giuridiche del nuovo millennio. La cultura pop, volenti o nolenti, incide sempre più prepotentemente nel dibattito pubblico e nell’immaginario collettivo intorno ai temi giuridici di massima attualità. Non solo: le fiction e il cinema sono spesso più avanti della realtà e prospettano equilibri inimmaginabili nella società attuale (specialmente, nella società italiana intrisa di giustizialismo). Per questo avvocati, giuristi, filosofi, giornalisti e artisti si alterneranno per due giorni sul palcoscenico del Teatro Lauro Rossi di Macerata in video-conferenze e spettacoli dal vivo alla ricerca di nuove contaminazioni e provocazioni culturali. Le rassegne pomeridiane del festival – philofiction, popcrime, cinesophia – si ispirano al genere della “popsophia”: nuove conferenze multimediali, dove il campo filosofico-giuridico entra in dialogo con la cultura pop. Si parte alle ore 15:30 con la rassegna “Philofiction” dedicata alla serialità televisiva. D’altronde gli avvocati hanno sempre affascinato il mondo del piccolo schermo con l’ambiguità di figure sfaccettate, determinate e ambizione, moraliste e amorali, ciniche e sentimentali. Anzi, il genere del legal drama che li vede come protagonisti è vecchio quanto il piccolo schermo: il tribunale diviene palcoscenico primario in cui va in onda, in forma rituale e popolare, l’eterno conflitto tra legge e giustizia. Il primo giorno, con il Presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin, si parla del controverso ruolo dell’avvocato nelle fiction americane più amate dal pubblico, dall’eroico difensore Perry Mason al bad lawyer nella più recente Better Call Saul; sabato 11 sarà la volta delle avvocate sul piccolo schermo, dall’amatissima Ally McBeal ad Alicia Florrick di The Good Wife, in compagnia delle coordinatrici della Commissione Pari Opportunità del Cnf e dell’Ucpi Maria Masi e Giulia Boccassi. I pomeriggi del Festival proseguiranno alle ore 17:30 con la rassegna “Popcrime”, un appuntamento su crimine e giustizia con interviste dal vivo ad avvocati e giornalisti che si confronteranno sulle contraddizioni e sui pericoli del processo giornalistico e della gogna mediatica, tra aule di tribunale e social network. Oggi con il Direttore de “Il Dubbio”, Piero Sansonetti e l’avvocato Renato Borzone dell’Osservatorio Informazione Giudiziaria Ucpi; si prosegue domani con la caporedattrice de “Il Dubbio”, Angela Azzaro e il giornalista di Radio Radicale Massimo Bordin. I pomeriggi si concluderanno alle ore 18:30 con la rassegna “Cinesophia” in cui saranno ospiti due noti filosofi italiani che affronteranno le tematiche legate al diritto nel mondo della cinematografia: il primo giorno Roberto Mordacci dell’Università S. Raffaele di Milano parlerà di “Filosofia dell’eroe noir tra legge e morale”, dal film “Il Falcone maltese” al più recente “Vizio di forma”; sabato il filosofo e scrittore Simone Regazzoni nell’incontro “Stato di eccezione a Gotham City” proporrà un’analisi filosofia e giuridica della trilogia di Cristopher Nolan come specchio delle inquietudini del presente. Alle 21.00 il mondo del diritto si trasforma in Philoshow, con due inediti spettacoli filosofico-musicali prodotti dall’Associazione Popsophia. I temi più scottanti della giustizia contemporanea saranno raccontati dalle letture teatrali di Pamela Olivieri, dai montaggi cinematografici del regista Marco Bragaglia, dai brani musicali eseguiti dal vivo dalla band di Popsophia Factory, composta da dieci giovani artisti. Le due serate di filosofia-spettacolo ospiteranno gli interventi del Presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Beniamino Migliucci nello spettacolo “Peccato – Reato: la morale e il diritto dall’Avvocato del Diavolo ai Rolling Stones”; e dell’avvocata del Consiglio Nazionale Forense Celestina Tinelli nel philoshow “Nessuno mi può giudicare – La libertà delle donne da Ipazia a Pretty Woman”. Insomma, filosofia, giustizia e cultura pop si incontrano creando un nuovo sodalizio che mette che mette in sinergia competenze professionali e immaginario di massa, un approccio utile per un pubblico desideroso di nuovi stimoli e contaminazioni, indispensabile per la formazione degli avvocati e degli insegnanti che vogliano interagire con il mondo contemporaneo e con le sue contraddizioni.