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Università Roma Tre, la facoltà di Giurisprudenza accoglie un incontro sulle condizione carcerarie di Ilaria Salis in Ungheria con Gianfranco Quagliarulo , presidente dell’ANPI, il Magnifico Rettore Massimiliano Fiorucci e Roberto Salis , il padre di Iaria Salis
Non sarà sola, Ilaria Salis, nell’udienza di oggi al tribunale di Budapest. Ad assistere saranno presenti infatti anche esponenti del Parlamento italiano, dal responsabile Esteri di Italia viva, Ivan Scalfarotto, all’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, assieme all’altra dem Sandra Zampa, fino al leader di Si Nicola Fratoianni, alla senatrice di Avs Ilaria Cucchi e alla deputata M5S Stefania Ascari. «Le immagini terribili di Ilaria Salis in catene in tribunale a Budapest hanno sconvolto il senso di giustizia di ciascuno di noi, una lesione della dignità umana di una gravità sconcertante che non può essere ammessa in uno Stato di diritto e men che mai in uno Stato dell’Unione europea - ha detto Scalfarotto - I legali lamentano condizioni di detenzione drammatiche, insostenibili anche dal punto di vista igienico- sanitario: continuo a sostenere la necessità che le carceri diventino luogo di recupero, in cui la funzione primaria sia orientata al reinserimento sociale del reo e non al suo annientamento».
Sulla stessa lunghezza d’onda le due esponenti dem, che saranno in tribunale «per esprimere vicinanza e solidarietà a Ilaria Salis e alla sua famiglia e per ribadire che i diritti vanno rispettati ovunque, specialmente all’interno dell’Unione europea dove vigono regole chiare sul trattamento delle persone imputate e sulle modalità di detenzione», come spiegano in una nota.
Boldrini ha poi specificato che «tutte e tutti ricordiamo le immagini di Ilaria Salis portata in tribunale con le catene ai polsi, alle caviglie e perfino con un guinzaglio, immagini scioccanti, tanto più che arriva da un paese dell’Ue». Tuttavia, spiega la deputata dem e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, «in tutta l’Ue vige la stessa direttiva che impegna gli stati a non presentare, in tribunale, imputati e imputate come se fossero colpevoli, perché vige il principio della presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva».
Fratoianni e Cucchi, si legge in una nota, con la loro presenza «confermeranno alla connazionale e ai suoi familiari tutto il sostegno necessario in questa vicenda». Qualche giorno fa Salis dal carcere aveva reso nota una lettera in cui spiegava di sentirsi come «caduta in un pozzo profondissimo» dal quale si domanda «se ci sia uscita». Ribadendo tuttavia di non avere dubbi «su quale sia la parte giusta della storia». Il padre, Roberto Salis, ha confermato che l’obiettivo sono i domiciliari in Italia, da chiedere dopo l’eventuale concessione della misura in Ungheria.