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Venti milioni di euro per il 2020 per gli avvocati che hanno prestato assistenza legale con il patrocinio a spese dello Stato, da destinare alla corresponsione «dei crediti maturati e non pagati relativi alle predette prestazioni professionali, in riferimento agli anni pregressi». È quanto si legge all’articolo 220 bis del Decreto Rilancio, approvato in via definitiva dal Senato, che dunque va a sanare una delle falle del sistema Giustizia. Un intervento che si associa, poi, all'assunzione di 650 nuovi agenti della polizia penitenziaria e quasi 5mila assunzioni di personale, tra amministrativo e giudiziario, e interventi per la digitalizzazione dei processi. «Il decreto Rilancio mette in campo 55 miliardi per sostenere famiglie, imprese, liberi professionisti, dipendenti, e anche il sistema giustizia, con interventi di vitale importanza - ha commentato il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi - La giustizia potrà così tornare alla sua piena funzionalità e avere maggiori risorse a disposizione dell’amministrazione penitenziaria e dell’organizzazione giudiziaria».
Tra le principali misure l’assunzione di 650 allievi agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, 488 uomini e 162 donne, mediante scorrimento della graduatoria, per continuare con l’operazione di riempimento degli organici ( ulteriori rispetto ai concorsi ordinari), misure finalizzate a digitalizzare il processo civile e penale, rendendo più rapide ed efficaci le procedure e tenendo conto delle nuove esigenze di tutela sanitaria, con l’assunzione di 1.000 amministrativi che consentiranno di attuare un programma straordinario per la velocizzazione dei procedimenti giudiziari pendenti.
Previsto anche il reclutamento di 400 direttori dell'amministrazione giudiziaria, 150 unità di personale amministrativo, 2.700 cancellieri esperti e 500 giudici ausiliari di Corte d'appello destinati allo smaltimento dell'arretrato penale. Il decreto stabilisce anche la proroga fino al 31 dicembre dello smart working per il 50% dei dipendenti della pubblica amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa. Una percentuale che, dal primo gennaio del 2021, salirà almeno al 60%, con la modifica che introduce il ' Piano organizzativo del lavoro agile'. Le nuove misure non lasciano però soddisfatto il sindacato di polizia, che giorni fa aveva chiesto con una manifestazione in piazza Montecitorio la proclamazione dello stato di emergenza. «L’annuncio di 650 assunzioni non ha alcuna incidenza positiva sulla carenza organica del personale di polizia penitenziaria - ha dichiarato il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti - che oggi si attesta ad oltre 17mila unità ( dovrebbero esserne in servizio 54mila a fronte di una effettiva presenza di non oltre 37mila agenti)».