«Una figura straordinaria che ha voluto dare, proprio nel momento in cui probabilmente sentiva che la vita gli stava sfuggendo, una testimonianza di carità e di attenzione a una delle categorie più vulnerabili e sfortunate», così padre Vittorio Trani a Vatican News, cappellano della Casa Circondariale di Roma Regina Coeli, ha descritto il gesto di Papa Francesco che, il 17 aprile, Giovedì Santo, aveva visitato i detenuti.

Foto Vatican Media/LaPresse17-04-2025 Roma, ItaliaPapa Francesco visita Istituto di detenzione Regina CoeliCronacaNella foto : Papa Francesco con i detenutiDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE
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Papa Francesco tra i detenuti del carcere Regina Coeli di Roma (UFFICIO STAMPA)

Il ricordo dei baci di tenerezza verso i detenuti

«Il gesto compiuto dal Papa venendo in carcere è stato qualcosa di davvero speciale», ha commentato il sacerdote, che ha testimoniato tanta tenerezza e vicinanza per chi vive dietro le sbarre. Ogni anno, in occasione della tradizione del Giovedì Santo, il Papa compie il rito della lavanda dei piedi ai detenuti, ma quest’anno, a causa delle sue condizioni di salute, non ha potuto svolgerlo come di consueto. Tuttavia, non ha voluto rinunciare a questo gesto simbolico e si è fatto prossimo ai detenuti attraverso una visita, restando nella sua carrozzina.

Durante l'incontro, l'immagine di Papa Francesco che mandava baci di autentica compassione a coloro che lo attendevano dietro le vetrate della sezione protetta è diventata virale sui social. «Dopo la visita, i detenuti si sono stretti intorno a me, e la frase che più ripetevano è stata: “È stato semplicemente commovente averlo tra noi"», ha raccontato padre Vittorio.

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Papa Francesco saluta i detenuti del carcere Regina Coeli di Roma (UFFICIO STAMPA)

Quella tradizione antica di vicinanza ai detenuti

«Dalla mia posizione in carcere - ha continuato padre Vittorio - posso dire che Francesco è stato davvero unico. Sin dal suo primo momento come Papa, ha messo al centro della sua attenzione i detenuti. Ogni detenuto ha una storia difficile, e quando ci si immerge nelle storie di ciascuno, spesso si rimane sorpresi».

In occasione di un incontro precedente, Papa Francesco aveva confidato di dedicare ogni due settimane una telefonata a un gruppo di carcerati, invitandoli a riflettere sul significato della sua presenza. «Il Papa si chiedeva spesso: 'Perché loro e non io?'. Questa domanda è fondamentale, perché nella vita di ciascuno basta un attimo per trovarsi in difficoltà», ha aggiunto il cappellano.

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La folla di detenuti durante la visita di Papa Francesco (UFFICIO STAMPA)

Domenica prossima una Messa in carcere per il Papa

Domenica prossima, una Messa in carcere sarà celebrata per Papa Francesco, come segno di gratitudine da parte dei detenuti. «Ci organizzeremo affinché il mondo dei detenuti possa esprimere la propria riconoscenza per il dono del Papa e per il suo amore nei nostri confronti», ha annunciato padre Vittorio. E ancora nel cuore di tutti è rimasto il ricordo del giro in papamobile di Papa Francesco, la Domenica di Pasqua, tra i fedeli in piazza San Pietro. «È stato come offrire un testamento al popolo di Dio. Un dono finale di vicinanza, speranza, condivisione e pace», ha concluso padre Vittorio.