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Niccolò Ciatti
Il tribunale di Girona ha condannato a 15 anni Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato di aver sferrato il calcio mortale a Niccolò Ciatti, il 21enne morto dopo un pestaggio in discoteca nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trova in vacanza con alcuni amici. Il verdetto di condanna era stato emesso dalla giuria popolare del tribunale spagnolo lo sorso 3 giugno, ma la sentenza che infligge i 15 anni di carcere è stata depositata solo oggi dal giudice togato, a cui spettava determinare la pena. Il procuratore Victor Pillado aveva chiesto 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata. «Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti - aveva detto nella requisitoria il pm Pillado -, dobbiamo una condanna giusta e responsabile». L’entità della pena da applicare oscillava trai 15 e i 25 anni secondo quanto stabilisce il codice penale spagnolo per l’omicidio volontario di una persona indifesa. Il giudice ha quindi applicato la pena minima prevista. La famiglia Ciatti, tramite l’avvocato Agnese Usai, non esclude di impugnare la sentenza facendo ricorso per reclamare una pena maggiore per il condannato. «Una sentenza di 15 anni di carcere in un caso come questo non è giustizia. È un’offesa a Niccolò e a tutti noi. Eppure c’era il verdetto della giuria popolare che aveva riconosciuto l’omicidio volontario aggravato, la cui pena massima in Spagna è di 25 anni, e c’era la richiesta del pm di dare al colpevole 24 anni di carcere e 9 di libertà vigilata. È incomprensibile: vorrei sapere quali sono le attenuanti che il presidente del Tribunale ha riconosciuto al colpevole», commenta Luigi Ciatti, padre di Niccolò. «Mio figlio stava ballando - ha aggiunto Luigi Ciatti - ed è stato violentemente aggredito e, come si può vedere da un video, era già a terra quando è stato poi colpito alla tempia. Il responsabile lo ha quindi colpito per uccidere. Mi viene spontaneo pensare all’omicidio di Willy e alle sentenze di ergastolo che sono state date agli assassini. Come si possono trovare delle attenuanti? Ovviamente presenteremo ricorso e andremo avanti per cercare di dare un minimo di giustizia a nostro figlio».