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Sono questi gli obiettivi che hanno portato nel 2016 il Consiglio Nazionale Forense a fondare l’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in pericolo ( Observatoire International des Avocats en Danger OIAD) insieme al Consiglio Nazionale Forense francese ( Conseil National des Barreaux – CNB), all’Ordine degli Avvocati di Parigi ed al Consiglio Generale dell’Avvocatura spagnola.
Negli ultimi anni si registrano gravissime violazioni dei diritti umani fondamentali, spesso giustificate dall’entrata in vigore di legislazioni di emergenza, adottate per contrastare il terrorismo, in aree sempre più estese del pianeta.
Gli Avvocati che si battono per il rispetto della persona umana, della libertà e dello Stato di diritto, chiedendo l’applicazione dei principi contenuti nelle convenzioni internazionali e nelle costituzioni dei singoli stati, sono sempre più minacciati, spesso rischiando addirittura la loro vita e quella dei loro cari. E’ un susseguirsi, purtroppo ininterrotto, di notizie di omicidi di colleghi, arresti e processi sommari a carico di avvocati in Asia ( Cina, Pakistan e Bangladesh), America Latina ( Honduras e Guatemala), Paesi dell’area Mediterranea ( Turchia, Egitto), e africani ( Burundi).
Occorre dunque la mobilitazione di tutti gli Avvocati affinchè non si spenga del tutto la luce su quanto accade in tanti scenari, a volte dimenticati dall’opinione pubblica e dai media, garantendo con rigore un’informazione precisa e documentata basata sulle testimonianze e le esperienze dei colleghi che operano nei Paesi in cui vi sono le più gravi violazioni dei diritti fondamentali.
L’attività dell’Osservatorio internazionale si è quindi intensificata e l’informazione al pubblico viene garantita attraverso la redazione di comunicati ed il sito internet www. protect- lawyers. com/ fr/ L’Oiad conta ormai 28 membri attivi, compresi i 4 fondatori ( per l’Italia Roma, Torino, Bari, Messina, Brescia e Oristano e Milano), 10 ordini francesi, 5 ordini spagnoli, uno svizzero ( Ginevra) che l’anno scorso è entrato a far parte del Bureau come componente eletto, più l’ordine della città turca di Dyarbakir. L’Osservatorio mantiene un focus permanente sulle maggiori aree di crisi denunciando i casi documentati, purtroppo in continuo aumento, di violenze e di arresti ai danni di Avvocati, colpevoli magari solo di aver esercitato il proprio lavoro, difendendo oppositori di regimi autoritari oppure attivisti di organizzazioni che operano a tutela dei diritti umani.
Purtroppo la lista dei paesi dove si registrano gravi violazioni dei diritti umani e del diritto di difesa è molto più lunga. L’Oiad sta intensificando la sua attività, anche al fine di sensibilizzare le istituzioni internazionali ed europee, i singoli Governi al fine di esercitare il massimo della pressione possibile sui Governi che si rendono protagonisti di così gravi violazioni dei diritti fondamentali.
Nel corso del 2016/ 17 l’Oiad ha pubblicato più di 40 comunicati concernenti 20 diversi Stati in cui si registrano violazione dei diritti umani a violenze e intimidazioni contro gli avvocati, e tra questi: Bangladesh - Burundi - Cina Egitto - Emirati Arabi Uniti Guatemala - Honduras - Nigeria - Pakistan - Kenya - Turchia.
I comunicati sono stati accompagnati nella maggior parte dei casi da lettere inviate alle Autorità dei Paesi ed ai delegati dell’Onu ed europei. Organizzazione di Missioni di osservatori internazionali: Obiettivo dell’Oiad è quello di organizzare azioni positive. In questo ambito sono state organizzate numerose missioni di osservatori internazionali in Turchia per assistere ad alcuni dei principali processi a carico di col- leghi in corso in quel Paese, dove si registrano gravi violazioni dei diritti umani fondamentali.
In occasione della Giornata internazionale degli avvocati in pericolo il 24 gennaio di ogni anno viene realizzata una campagna di informazione, così come in occasione della giornata internazionale per i diritti umani ( 10 dicembre).
Nel corso dell’ultimo anno sono state realizzate diverse azioni concrete di sostegno in favore di avvocati la cui incolumità personale era in pericolo.
Tra le azioni positive poste in essere l’Oiad ha finanziato l’espatrio dell’avvocato penalista di Calì ( Colombia) Jorge Belalcazar, che è stato vittima di un attentato il 1 febbraio 2017. L’Oiad si è fatto carico delle spese di viaggio in Spagna dove ha presentato domanda di asilo politico.
Nell’agosto 2018 ha sostenuto con successo la domanda di asilo politico in Francia dell’avvocata Honduregna Karen Lizeth Mejia Paz che si è da sempre battuta per i diritti delle donne, delle popolazioni indigene e dell’ambiente e che ha subito intimidazioni, minacce e attentati dinamitardi per la sua opera di denuncia della corruzione che devasta il Suo Paese. Lavorava assieme alla nota attivista ambientalista Berta Cáceres, brutalmente assassinata dopo aver subito un processo per le sue attività di denuncia di crimini ambientali. E proprio in Honduras l’Oiad lo scorso mese di giugno 2018 ha condotto una missione conoscitiva. In Honduras la violenza è endemica. Dopo il colpo si Stato del 2009 le violazioni dei diritti dell’uomo sono quotidiane. 119 avvocati sono stati uccisi dal 2004 secondo l’istituto dei diritti dell’uomo degli avvocati europei. L’Oiad ha redatto alcuni interventi volontari dinanzi alla Cedu dinanzi la corte internazionale per il diritto di asilo in Francia.
Uno degli interventi innanzi alla Cedu è stato fatto in favore dell’avvocata greca Electra Koutra fatta oggetto di maltrattamenti e rinchiusa per oltre 20 minuti in cella di sicurezza da parte della polizia di un commissariato di polizia di Tessalonica L’Oiad è intervenuto volontariamente dinanzi alla Corte nazionale per il diritto di asilo per sostenere una richiesta avanzata dal sig. Jiaved Hafiz Azad, di nazionalità pakistana, accusato di blasfemia nel suo paese per avere pubblicato l’estratto di una ricerca sul diritto di proprietà e di successione e la religione. Il reato di Blasfemia in Pakistan è punito con la pena di morte.