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Il Tribunale di Terni resterà senza un presidente formalmente indicato fino ad aprile 2017. È quella l'epoca in cui scadrà la richiesta di non far muovere da Roma il nuovo vertice del Tribunale umbro, Rosanna Ianniello, attuale presidente del collegio giudicante di Mafia Capitale. Un incarico delicatissimo, che è assolutamente incompatibile con una funzione direttiva. L'esito della vicenda era stato già previsto dal Csm quando lo scorso 14 luglio indicò la dottoressa Ianniello alla guida della magistratura giudicante ternana. Già prima ancora che il plenum di Palazzo dei Marescialli ratificasse l'investitura, avevano cominciato a circolare ipotesi di una richiesta di "applicazione" al processo sul Mondo di Mezzo, che avrebbe dovuto essere presentata dal presidente del Tribunale di Roma. Quest'ultima soluzione avrebbe consentito a Ianniello di prendere possesso delle sue nuove funzioni a Terni, e nello stesso tempo di presiedere le udienze di Mafia Capitale. Ipotesi problematica, considerata la rilevanza enorme processo a Buzzi e Carminati. Così il presidente del Tribunale di Roma Francesco Monastero ha optato per una soluzione più drastica: che è quella del "posticipato possesso". In pratica il vertice del Tribunale di Roma chiede a via Arenula di prorogare i termini massimi entro cui Ianniello dovrà assumere l'incarico a Terni. Tale scadenza è di norma di 30 giorni, che decorrono dal momento in cui la nomina compare sul Bollettino ufficiale del ministero della Giustizia.Aiutano, in questo caso, i tempi tecnici che gli incarichi direttivi prevedono: subito dopo l'approvazione, il Csm ha inviato la delibera di nomina a via Arenula, che però per legge deve farla esaminare dalla Corte dei Conti prima di poterla pubblicare e renderla giuridicamente efficace. Secondo le attuali previsione il dibattimento di Mafia Capitale si chiuderà ad aprile 2017. Fino ad allora il Tribunale di Terni continuerà ad essere guidato dal "facente funzione" Massimo Zanetti, presidente della sezione penale.