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Raffaele Cutolo resta in carcere. Il magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia ha infatti rigettato l'istanza di sospensione di esecuzione della pena con applicazione provvisoria della detenzione domiciliare, avanzata per motivi di salute dalla difesa del fondatore della Nuova Camorra Organizzata, detenuto al 41 bis nel carcere di Parma. Da anni Cutolo è recluso al carcere di Parma e la sua salute è diventata sempre più precaria. Il carcere duro non aiuta, anzi aggrava. Assume 14 pillole al giorno, ha problemi di diabete, quasi cieco e, come se non bastasse, è affetto da una seria prostatite e l’artrite non gli dà quasi più la possibilità di muove le mani.Non si hanno altri particolari, tranne che si è trattata di una crisi respiratoria. Resta il fatto che oramai è anziano, solo e che si sta spegnendo al 41 bis, come denunciò l’anno scorso sua moglie Immacolata Iacone. L’ultimo in ordine di tempo a denunciare le sue condizioni è stato uno dei suoi storici avvocati, Paolo Trofino che ne ha parlato in aula in un processo che vede imputati diversi ex affiliati alla Nuova Camorra Organizzata. “Le sue condizioni di salute sono pessime” aveva detto in aula ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel corso del processo ai cutoliani casertani. Non è la prima volta che negli ultimi mesi si moltiplicano gli allarmi sulle condizioni di salute del “professore” e in molti chiedono che possa trascorrere gli ultimi mesi di vita fuori dal carcere”.