Sono almeno 229 i prigionieri torturati in carcere in Nicaragua dal 2018. Lo denuncia l'organizzazione non governativa "Nicaragua mai piu'" (Nicaragua nunca mas). «Sono stati testimoniati 229 casi di persone sopravvissute a torture», si legge nel rapporto dell'organizzazione, i cui membri lavorano dall'esilio in Costa Rica. Sono stati rintracciati, si legge nella nota, oltre 40 metodi di tortura come percosse, pratiche asfissia, scariche elettriche, bruciature, simulazione di esecuzione.

Le vittime sarebbero 46 donne e 183 uomini. Con l'inizio delle proteste, scrive l'ong, «è stata stabilita una pratica di detenzioni arbitrarie con l'intenzionalità di trasmettere terrore alla popolazione». Gli attacchi, sostiene l'Ong, sono "sistematici" e rivolti a dissidenti e oppositori politici e includono omicidi, sparizioni forzate, carcere e abusi di vario tipo. Dopo le proteste anti-governative del 2018 l'esecutivo guidato dal presidente Daniel Ortega e da sua moglie, Rosario Murillo, ha incrementato la repressione dei manifestanti e degli oppositori, accusati di organizzare un «colpo di Stato» sostenuto dagli Stati Uniti.

Oltre ai casi di tortura sono stati registrati anche 2mila casi di sparizioni forzate e 450 casi di cancellazione della cittadinanza a imprenditori, giornalisti, intellettuali, religiosi e attivisti rifugiati all'estero o espulsi dal Paese. A novembre è stata approvata una riforma costituzionale che determina «la perdita della nazionalità nicaraguense» per «i traditori della patria».