Familiari, amici e cittadini comuni si sono riuniti oggi davanti al Palazzo di Giustizia di Messina per chiedere verità e giustizia per Ivan Lauria, il giovane di 28 anni morto lo scorso 15 novembre 2024 nel carcere di Catanzaro.

A guidare la manifestazione la madre, Michela Lauria, che da mesi chiede chiarezza su quanto accaduto al figlio: «Non solo voglio sapere la causa del decesso, ma anche cosa è successo dal 2 al 15 novembre. Finora troppe ombre, troppe domande senza risposta».

Ivan era detenuto invalido al 75%. La sua scomparsa ha sollevato forti perplessità e ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Catanzaro. I familiari attendono ora l’esito dell’autopsia, mentre si fa strada l’urgenza di una riflessione pubblica sulle condizioni di vita nelle carceri italiane.

L’intervento dell’avvocato

Presente al sit-in anche l’avvocato Pietro Ruggeri, legale della famiglia: «Siamo qui non solo per Ivan, ma per tutti i detenuti che muoiono o perdono diritti in carcere. Il carcere deve essere un luogo di rieducazione, non un posto dove si perde la vita». 

Solidarietà istituzionale e cittadina

Alla manifestazione hanno partecipato la garante comunale per i detenuti di Messina, Lucia Risicato, numerosi consiglieri comunali e cittadini solidali, che hanno esposto cartelli e striscioni per tenere alta l’attenzione su una vicenda che ha scosso la comunità.