PHOTO
In Italia, i minorenni con problemi di salute mentale vengono spesso ricoverati negli stessi reparti degli adulti. L’ultimo caso riguarda un minore autistico presso il servizio psichiatrico per adulti di Chioggia, in Veneto. Un caso che poi è approdato in Parlamento con una interrogazione rivolta al ministro dellaSalute a firma dei Dem Andrea Martella e Sandra Zampa. E interviene anche Carla Galatti, garante per l’infanzia e adolescenza.
Come detto in premessa, l’interrogazione parlamentare presentata dai deputati al ministro ha riguardato un grave problema nel sistema sanitario italiano, in particolare nella gestione dei pazienti giovani affetti da problemi psichici, come denunciato dal Movimento per la sanità pubblica del Veneto. Il caso specifico riguarda un ragazzo di 13 anni, il quale è stato ricoverato nell'ambito del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Chioggia, per la mancanza di un'accoglienza alternativa adeguata alla sua età. In particolare, il giovane è stato ricoverato per un mese in un reparto psichiatrico destinato agli adulti, nonostante sia prevista una specifica normativa che vieta il ricovero in promiscuità con persone di età diverse.
Questo caso, purtroppo, non è isolato e sembra essere una costante su tutto il territorio regionale, evidenziando una grave carenza di servizi dedicati alla Neuropsichiatria infantile e adolescenti. Le famiglie e i pazienti affetti da spettro autistico si trovano spesso abbandonati a sé stessi, soprattutto in giovane età, a causa dell'oggettiva mancanza di risorse e servizi offerti dalla Ulss ( Unità Locali Socio- Sanitarie). Nonostante le promesse della Regione di istituire un reparto di Neuropsichiatria infantile in ogni Ulss, quest'ultima non ha ancora adempiuto a questa importante iniziativa, causando notevoli disagi ai pazienti e alle loro famiglie.
La situazione è resa ancora più allarmante dal crescente numero di adolescenti che presentano problemi psichici, dipendenze e manifestazioni antisociali, il quale richiede un potenziamento dei servizi pubblici per garantire loro un'adeguata presa in carico. Questione che ora viene confermata dalla garante per l’infanzia e adolescenza. Ricorda che, secondo la Società di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ben sei minorenni su dieci vengono ricoverati in reparti inappropriati, tra cui quelli dedicati agli adulti. Questa condizione è particolarmente critica nel Veneto, come già è stato segnalato, ma è un problema diffuso su tutto il territorio nazionale. Dal 2017, l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza ha espresso la necessità di prestare particolare attenzione affinché i ragazzi di minore età con disturbi psichiatrici non vengano ricoverati nei reparti per adulti, dove le cure e l'ambiente non sono adeguati alle loro esigenze specifiche.
Risulta evidente, tuttavia, che questa raccomandazione viene disattesa, mettendo a repentaglio i diritti dei giovani pazienti. La pandemia ha acuito ulteriormente questa problematica, come rilevato dalla prima fase dello studio sull'impatto della pandemia sulla salute mentale dei minorenni, condotto dall'Autorità in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità. In luce di ciò, la Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza ha recentemente richiesto un numero congruo di posti letto nei reparti di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza su tutto il territorio nazionale. Attualmente, stando ai dati del 2022 del Ministero della Salute, ci sono solo 403 posti letto in degenza ordinaria, mentre secondo la Società di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza ne servirebbero almeno 700.