PHOTO
Dopo Roma, Milano, Torino, Napoli e Palermo è stato firmato due giorni fa il protocollo d’intesa “Mi riscatto per Siena”, presso il Municipio della città toscana alla presenza del sindaco Luigi De Mossi, del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini e dal magistrato di sorveglianza di Siena Maria Pia Savino.
Gli obiettivi sono molteplici: incrementare le opportunità di lavoro e formazione lavorativa di detenuti e internati, stimolare l’avvio di progetti che coinvolgano la popolazione ristretta nella corretta gestione dei rifiuti e nella raccolta differenziata all’interno delle carceri, favorire le attività di protezione civile, compreso il piano neve, e promuovere criteri omogenei di applicazione della tassa sui rifiuti agli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale.
Come ha dichiarato il responsabile del Dap, Basentini “l’amministrazione penitenziaria crede molto in questi progetti che preparano i detenuti al futuro. La popolazione dei detenuti è aperta e propizia verso questo genere di attività. Da parte loro c’è tanta voglia di riscatto, c’è molta voglia di fare e queste esperienze servono ad accorciare la distanza tra il detenuto e la società civile”.
L’accordo – precisa una nota ministero della Giustizia prevede che le attività vengano svolte gratuitamente da detenuti selezionati per caratteristiche personali e culturali, nonché per tipologia di reato commesso, e appositamente formati.
Il monitoraggio dell’andamento dell’operatività del protocollo sarà a cura di una Unità paritetica di gestione costituita da Comune di Siena e dal Dap, che si occuperà di fornire anche supporto e linee guida per l’attuazione delle attività previste dall’intesa. L’intesa, che avrà la durata di tre anni e potrà essere tacitamente rinnovata, nasce come ennesima applicazione del modello di lavoro di pubblica utilità “Mi riscatto per…”, varato per la prima volta a Roma nell’agosto dello scorso anno e che presto sarà esportato in Messico sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Come ha più volte ricordato il Guardasigilli tali protocolli di intesa dimostrano l’attenzione del Governo per ciò che avviene all’interno degli istituti penitenziari, un impegno mirato a consentire che la certezza della pena sia ben coniugata con il percorso di rieducazione dei reclusi, nel completo rispetto dei loro diritti.