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Quirinale
C’è un «tritacarne della giustizia e poi se vieni assolti, come successo a Rixi che non sta al governo per quel procedimento, ci sono 5 righe a pagine 32... Serve una riforma della giustizia ambiziosa e importante». Sono le parole di e Matteo Salvini alla Scuola di formazione politica della Lega, trasmesso in diretta Facebook. «La riforma della giustizia sarà la riforma più importante e futuribile. Non potrà essere - ha aggiunto Salvini - questo il governo che affronta in grande stile i problemi della giustizia ma il prossimo, che sarà eletto, farà una grande, coraggiosa e sistematicariforma della giustizia che rimette al centro i cittadini e le imprese, che punisce i colpevoli in tempi rapidi, perchè anche i colpevoli dopo 10 anni sono un pò meno colpevoli, e soprattutto libera gli innocenti in tempi altrettanto rapidi». Il segretario della Lega è ritornato sulle polemiche per i decreto Sostegni: «Hanno gridato al condono per lostralcio di alcuni milioni di cartelle esattoriali che risalgono a 10-15 anni fa, che in un Paese normale sarebbero già state stralciate in automatico. Questa è la pace fiscale? No, questo è il primo mattoncino». E ha aggiunto: «Ovviamente occorrerà fare molto di più. Per lo scostamento di bilancio noi chiederemo al governo Draghi coraggio, visione, di mettere tutto quello che serve». Il leader della Lega assicura che «nel prossimo decreto ad aprile ci sarà bisogno di mettere non qualcosina, ma una montagna, non da scialacquare ma che serve. È la benzina da rimettere nel motore. Con 20 miliardi non vai da nessuna parte, se servono occorre mettere anche 100 miliardi». Sulla presenza della Lega al governo Salvini ha chiarito: «Essere al governo è più faticoso,è più difficile, impegnativo, non puoi permetterti errori; stare all’opposizione è più comodo, più facile, perché qualsiasi cosa puoi dire "l’avevo detto", "quello non funziona".Però se io fossi fuori non avrei la possibilità di incidere per migliorare la vita delle persone» . E sul recovery plan aggiunge: «Per mettere a terra i 190 miliardi oquanti saranno occorre una riforma della burocrazia, l’azzeramento del codice degli appalti. Non una modifica, una correzione, occorre azzerare e superare il codice degli appalti, e anche su questo chiedo che valga la normativa europea sugli appalti».