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«Il Green pass non serve a niente! Io li vedo i giovani, si muovono come se non potessero più ammalarsi. Bastano mascherine, depuratori, tamponi salivari. Sono molto più responsabile di tanti che hanno il Green Pass e che vivono come se non potessero più contagiare». Lo dice a Repubblica Ugo Mattei, il giurista piemontese che fa parte della "Commissione dubbio e precauzione", il movimento degli intellettuali No Green Pass di Massimo Cacciari, Carlo Freccero e Giorgio Agamben che ha lanciato il proprio manifesto di intenti martedì scorso a Torino. «Rivendico il mio diritto alla disobbedienza civile contro il pensiero unico - spiega - puntando sulla sanità di prossimità e su terapie che non siano soltanto i vaccini. Assumendo dei medici, finalmente». «Faccio un discorso di carattere costituzionale - afferma il professore che si dice contrario al vaccino contro il Covid per il fatto che non è stato sufficientemente sperimentato, ma non ai vaccini tradizionali in generale - Si stanno obbligando le persone al Green Pass con argomenti estortivi contrari alla Costituzione, hanno cacciato nella sofferenza milioni persone. Con i soldi pubblici si è deciso di sovvenzionare aziende come Pfizer che uccidono così la concorrenza. Se sei un vigile urbano, un carabiniere, un medico, un insegnante, devi vaccinarti. Biden ci ha provato a imporre un obbligo vaccinale di fatto, e si è beccato tre giudici federali che gli si sono messi contro». «Questo governo non legittimo - prosegue Mattei - sta violentando la struttura costituzionale italiana. È mio dovere criticarlo, da partigiano della Costituzione. Utilizzano il lavoro per violentare il consenso. O fai il Green pass o non hai agibilità. È una logica padronale. Un ricatto. Sono inorridito di come le istituzioni di garanzia, come il Quirinale, abbiano trasformato il sistema in una sorta di semipresidenzialismo. Noi Draghi non lo abbiamo votato. Il Green Pass è una forma di controllo sociale. Tra un po' ci carpiranno altri tipi di informazioni. Ci controlleranno per capire se paghiamo le tasse. Se faremo un partito? Non so. Potrebbe servirebbe uno strumento per guidare milioni di persone che stanno soffrendo in questo modo. Ma non lo chiamerei partito, ma "Olistico", cioè "del tutto».