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C’è una priorità: tutelare la salute di chi nei Tribunali ci lavora o è comunque obbligato a recarsi. L’ha seguita il presidente del Cnf Andrea Mascherin, che ieri ha chiesto e ottenuto un «incontro urgente» al ministero della Giustizia sull’emergenza coronavirus. Ne è uscito «rassicurato», dal guardasigilli Alfonso Bonafede e dai dirigenti di via Arenula, sulla «volontà di tutelare la salute di tutti gli operatori e dunque di studiare tutte le soluzioni percorribili». E tra le decisioni attese, sulle quali il ministro deciderà nelle prossime ore, c’è anche quella di «sospendere i termini processuali a iniziare dalle zone rosse». Una decisione proposta da Mascherin e sollecitata anche da Ocf e Aiga, che chiedono di adottarla insieme al «differimento delle udienze» almeno nelle zone «per le quali verranno adottate misure sanitarie».Il presidente del Cnf ha espresso «un ringraziamento» al ministro per l’immediato incontro, chiesto «per affrontare le priorità operative e organizzative per garantire la tutela della salute a tutti gli operatori: avvocati, magistrati, personale amministrativo, collaboratori e dipendenti di studio». Nella riunione, proseguita con il capo di Gabinetto Fulvio Baldi, il vicecapo Gianluca Massaro e il vertice del dipartimento Affari di giustizia Maria Casola, Mascherin ha suggerito «l’opportunità di assumere iniziative normative che possano garantire flessibilità operativa e organizzativa ai capi degli uffici giudiziari, in collaborazione anche con i Consigli dell’Ordine degli avvocati», in modo da «adeguare l’organizzazione degli uffici alle esigenze territoriali che dovessero emergere anche in armonia con i provvedimenti delle autorità amministrative e sanitarie locali». Oltre appunto ad aver «rappresentato l’opportunità di sospendere i termini processuali a iniziare dalle zone rosse».Intanto, riferisce Mascherin, «da subito verrà aperto un help desk, ad opera del dipartimento Affari di giustizia, dedicato ai Consigli distrettuali di tutta Italia, che potranno così veicolare le esigenze del proprio territorio». E resterà «un contatto costante tra il ministero e il Cnf, che a sua volta aggiornerà in tempo reale il sito www.consiglionazionaleforense.it con tutte le informazioni e indicazioni del caso». Bisognerà ora capire se il governo accoglierà l’istanza di sospensione termini e differimento delle udienze, subito sollecitata dal coordinatore Ocf Giovanni Malinconico Ocf e che il presidente dell’Associazione italiana giovani avvocati Antonio De Angelis, in una lettera a Bonafede, a sua volta collega anche «alla salute degli avvocati che restano ammassati fuori dalle aule e, a volte, in stretti corridoi che non consentono nemmeno il rispetto delle distanze minime indicate» dal decreto goveernativo sul coronavirus. Nella stessa ottica il presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi ha diffuso ieri un “avviso agli avvocati” con altre misure, fra le quali anche la previsione di considerare «giustificata» l’«assenza degli avvocati che dichiarino di essere residenti o dimoranti nelle zone rosse o di essere stati in contatto con residenti o dimoranti in dette zone».