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Dopo i rumors arriva l'ufficialità: Magistratura Indipendente, «esprime forti perplessità» rispetto alla ipotesi, che da mesi campeggia sui giornali, di un imminente decreto legge «teso a prorogare nuovamente il pensionamento dei magistrati, solo per un numero limitato di colleghi».La misura, osserva il gruppo di MI, «appare espressione, ancora una volta, di una politica legislativa improntata alla improvvisazione e corre il rischio di essere percepita come un provvedimento ad personas, con conseguente appannamento dell'immagine e dell'indipendenza dei magistrati che ne saranno beneficiari». Magistratura Indipendente rileva che «la riduzione improvvisa da settantacinque a settanta anni senza gradualità e senza adeguate norme transitorie è stata evidentemente un errore», anche se il Csm «ha dimostrato di saper procedere ad un gran numero di nomine in tempi relativamente brevi».Secondo MI, «appare auspicabile un intervento legislativo che valga per tutti, che sia finalmente definitivo e che vada nella direzione di criteri certi e di un giusto equilibrio: a questo scopo la pensione a 72 anni (70 anni piu' due anni a richiesta), previa verifica al settantesimo anno del permanere della condizioni di idoneità, appare la soluzione più equilibrata». Perplessità vengono esprese anche per la proposta di «una riduzione per decreto legge del periodo di tirocinio», conclude Magistratura Indipendente, auspicando che «gli organi che hanno il potere di decidere lo facciano al più presto, per garantire certezza e stabilità agli uffici giudiziari e affidamento ai singoli magistrati». Come già anticipato dal nostro giornale, i magistrati sono contrari a quella che considerano una proroga ad personam, fatta apposta per salvare dalla pensione alcuni capi di alti uffici giudiziari. Un "privilegio" per pochi. Visto che, in concreto, si tratterebbe di trattenere in servizio per un altro anno solamente 180 magistrati sui circa 9000 attualmente in organico.Per uscire da questo caos, anche Area propone «un intervento strutturale e definitivo, che torni all'originario limite, dei 72 anni, soluzione equilibrata, che consentirebbe il turnover e garantirebbe una graduale sostituzione». Nessuna notizia di Autonomia e indipendenza, la corrente legata al presidente Anm e presidente di sezione di Cassazione, Piercamillo Davigo.