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Quella al 65imo congresso di studi amministrativi, in corso questo fine settimana a Varenna ( LC), è stata quasi sicuramente una delle ultime uscite pubbliche di Raffaele Cantone come presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Intervistato dalla giornalista Silvia Grassi, dell’ufficio stampa del Consiglio di Stato, Cantone ha tracciato un bilancio dei suoi circa cinque anni di presidenza.
Nei prossimi giorni è previsto, infatti, il ritorno presso il Massimario della Corte di Cassazione. L’ex magistrato antimafia, noto per le sue indagini contro il clan dei Casalesi, ha chiesto prima dell’estate di rientrare in ruolo, ritenendo sostanzialmente concluso un “ciclo”, complice anche il difficile momento che sta attraversando lamagistratura dopo lo scandalo che ha decimato il Csm. Molti gli argomenti affrontati, non senza qualche sorpresa. A differenza della vulgata ricorrente che vede la corruzione proliferare nei comuni, nelle province e nelle regioni, Cantone ha raccontato che moltissime segnalazioni finite in questi anni sul suo tavolo erano relative alla gestione delle attività giurisdizionali.
Tanti i casi, ha ricordato l’ormai ex presidente dell’Anac, di esposti presentati da cittadini sulla conduzione di procedimenti da parte dei magistrati ordinari. Conduzione opaca su cui si era reso necessario accendere i riflettori dell ‘ anticorruzione. Un dato, questo, che deve far riflettere sul reale stato del rapporto fra cittadini utenti del servizio giustizia e toghe.
Confermato da tutte le statistiche che vedono la fiducia nella magistratura in caduta verticale.
“Lo sportello reclami” Anac ha comunque riguardato anche eventi epocali per il Paese. Come l’Expo del 2015 a Milano su cui nessuno, ha sottolineato Cantone, era pronto a scommettere che si sarebbe svolto secondo i tempi inizialmente previsti.
Cosa accadrà all’Anac nessun è in grado di dirlo. Nel primo governo Conte, la Lega era per un ridimensionamento delle sue competenze. Nel Conte bis le idee sul punto della compagine giallo rossa sono diverse. E il futuro di Cantone? Procuratore a Torre Annunziata, Perugia, Frosinone. Con una preferenza per il primo ufficio essendo la città di origine della moglie. Entro l’anno la decisione del Csm. In caso di risposta negativa, Cantone ha già dichiarato che non si perderà d’animo e che ripresenterà domanda per qualche altro tribunale.