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«La Giunta dell’Ucpi esprime la propria solidarietà all’ On. Avv. Francesco Paolo Sisto, oggetto di una aggressione giornalistica la cui ottusa faziosità sfida il senso del ridicolo e qualifica, per la ennesima volta, la qualità culturale e politica di chi se ne è reso responsabile». Così in una nota la Giunta dell'Unione Camere penali italiane dopo le accuse rivolte al sottosegretario Sisto dal giornale diretto Marco Travaglio. «Secondo “Il Fatto Quotidiano”, che vi dedica addirittura il titolo di apertura - scrivono i penalisti - la Ministra Cartabia si sarebbe resa responsabile, nientedimeno, di avere affidato la “delega alle valutazioni professionali” dei magistrati all’On. Sisto. Il quale, come è a tutti noto, altri non è che Sottosegretario alla Giustizia, in quanto tale naturale destinatario delle deleghe del Ministro. Senonché, secondo la trogloditica logica di quel quotidiano, essendo stato costui, in un certo procedimento penale, difensore di Silvio Berlusconi, porterebbe con sé, indelebile, quel marchio di infamia, che lo renderebbe indegno di adempiere con probità ed equilibrio a quella delega». «Vi è un diffuso analfabetismo costituzionale, secondo il quale l’avvocato difensore di Tizio debba ritenersi indistinguibile da Tizio, sodàle dunque del proprio assistito, correo se possibile, e ciò - si aggiunga- vita natural durante. Si tratta di un sub-pensiero tipico di chi considera il concreto esercizio del diritto di difesa come un ostacolo alla giustizia, soprattutto se il processo riguardi i propri avversari. Dunque, nulla di nuovo per il giornale diretto da Marco Travaglio. Vi è poi un analfabetismo tout court, che impedisce di comprendere, a chi pretenderebbe di occuparsene in modo così eclatante, perfino il banale contenuto di quella delega; che è una mera delega di firma, visto che le valutazioni dei magistrati, come sanno tutti ad eccezione degli analfabeti, spettano in via esclusiva al Consiglio Superiore della magistratura (che, come è noto, ne fa un pessimo uso, ma questo è un altro discorso). Naturalmente - aggiungiamo ad colorandum - da quando l’On. Sisto è sottosegretario alla Giustizia, egli non può più esercitare la professione di avvocato. È la stampa, bellezza!».