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La regione Lombardia, invece di aprire nelle diverse province le Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza ( Rems), ha deciso di dividere l'ex Ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere in 8 comunità, per un totale di 160 posti letto.
Il problema è stato segnalato martedì scorso, durante un convegno organizzato a Milano dal Forum della salute mentale della Lombardia presso l’Auditorium Fondazione Casa della Carità. In mancanza delle Rems che – secondo legge – devono essere piccole comunità, l’ex Opg è stato riconvertito in “Sistema polimodulare di Rems provvisorie”. Quindi, di fatto, è un’unica mega Rems che ospita un totale di 160 posti letto. Tutti, per altro, già occupati.
«È un tradimento dello spirito delle norme che hanno portato alla chiusura degli Opg - spiega Luigi Benevelli, presidente del Forum della salute mentale della Lombardia -, perché il senso delle Rems dovrebbe essere che i pazienti psichiatrici che hanno commesso reati continuino ad essere seguiti dai servizi psichiatrici del proprio territorio, invece tutti i lombardi vengono mandati a Castiglione e di fatto vengono seguiti poco e male, salvo alcune eccezioni, dai dipartimenti di salute mentale della loro città d'origine».
Senza parlare della presenza presso gli istituti di pena di internati in attesa di un posto presso le Rems. È, infatti, nota la problematica della insufficienza di posti presso le Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza di diversi ambiti territoriali. In taluni casi, la penosità dello stato di detenzione per le persone in questione, sottolineate nelle stesse relative relazioni psichiatriche redatte dagli specialisti, ha indotto Carlo Lio, il Garante regionale dei detenuti della Lombardia, a sollecitare l’individuazione con la massima urgenza di adeguate soluzioni, chiedendo il ricovero tempestivo presso le strutture Rems competenti per territorio regionale di appartenenza. L’asserita incompatibilità del quadro psicopatologico del paziente con il regime detentivo ha condotto anche a ravvisare l’opportunità – in armonia con il criterio normativamente sancito della territorializzazione delle misure di sicurezza psichiatriche – di un avvicinamento del paziente alla rete familiare degli affetti, rilevando altresì che tale soluzione avrebbe contribuito a lenire lo stato di “eretismo” psichico esacerbato dalla lontananza dai luoghi e dai legami affettivi familiari.
In altri casi il Garante è intervenuto per sollecitare il reperimento di adeguate comunità psichiatriche, eventualmente anche ricorrendo alle eccezionali ipotesi di residenzialità psichiatrica extra contratto ed extra regione, come previsto dalle disposizioni regionali in materia ( Dgr. 2989/ 2014). L’individuazione di un’idonea struttura sanitaria psichiatrica ad alta protezione e assistenza, di frequente comporta infatti notevole difficoltà per i competenti Centri psico- sociali ( Cps). Detta difficoltà, in concomitanza con l’indisponibilità immediata di posti presso le Rems lombarde, ha condotto a tempi di permanenza troppo lunghi dei pazienti negli Istituti di pena, aggravandone il quadro di disorientamento e non agevolando certo il percorso terapeutico, non escludendo talvolta addirittura il peggioramento del quadro clinico.
PER LUIGI BENEVELLI, PRESIDENTE DEL FORUM LOMBARDO DELLA SALUTE MENTALE «È UN TRADIMENTO DELLO SPIRITO DELLE NORME CHE HANNO PORTATO ALLA CHIUSURA DEGLI OSPEDALI GIUDIZIARI»