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Formalizzare richiesta di discussione orale in tutti i processi fissati innanzi alla Corte di Appello. È l'invito formalizzato attraverso una nota a tutti gli avvocati del foro di Locri da parte del presidente della Camera penale, Eugenio Minniti, come forma di protesta contro la cartolarizzazione del processo d'appello introdotta con il dl Ristori bis. «La detta previsione normativa rappresenta l’ennesimo vulnus alle garanzie costituzionali ed alle prerogative dei difensori, questi ultimi sempre più relegati nell’angolo delle “inutili” comparse di un processo governato da norme, e prassi, che mirano a comprimere i principi basilari della nostra tradizione giuridica ed i cardini del giusto processo,trattandosi di disposizione legisltativa costituzionalmente illeggittima - si legge nella nota -. Tale nuova distorsione normativa si inserisce in un più ampio disegno di svilimento dell’attività difensiva – già fortemente pregiudicata dalla “prassi” dalla richiesta di “dare per letta la relazione introduttiva” e da quella dell’invito a “riportarsi ai motivi” – e di sostanziale abolizione del giudizio di secondo grado». Secondo i penalisti di Locri, «sotto la veste della legislazione emergenziale si annida il concreto ed evidente pericolo che le “benevoli concessioni” finiscano per stratificarsi e diventare cosi prassi consolidata». Da qui la decisione di deliberare un invito alla richiesta di discussione orale, rivolto a tutti gli avvocati della Locride per tutti i processi da svolgersi in Corte d'Appello a Reggio Calabria, come azione finalizzata a «porre argine ai tentativi di erosione delle garanzie difensive e di piena realizzazione dei principi dettati dall’articolo 111 della Costituzione».