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Il mondo del cinema scende in campo con Pupi Avati per Cecchi Gori. In una lettera il regista chiede ditenere in considerazione l’età dell’ex produttore cinematografico e le sue condizioni di salute. «Nessuna intenzione di contestare in alcun modo gli aspetti giuridici» della sentenza nei suoi confronti ma, come si legge nella lettera, la richiesta del cinema italiano è che «si debba tenere opportunamente conto» dell’eta del produttore e delle sueprecarie condizioni di salute. «Contiamo su un’oculata e tempestiva riconsiderazione del tuo caso che mitighi la sentenzae che ti restituisca a quel minimo di serenità che sappiamo meriti - gli scrive Pupi Avati - sia tu che tuo padre Mario siete assi portanti della storia del nostro cinema». "La gran parte dei piu significativi autori italiani ha lavorato per il tuo gruppo imponendosi nel mondo grazie allo straordinario operato delle tue società di produzione e distribuzione" e conclude: "Noi del cosi variegato e conflittuale cinema italiano in questa circostanza ci troviamo in piena sintonia nel dirti tutto il nostro affetto e soprattutto la nostra solidarieta". Tra le firme che hanno sottoscritto l’appello lanciato da Avati i registi Giuseppe Tornatore, Paolo Taviani, Giuliano Montaldo, Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Gabriele Salvatores e ancora Paolo Virzì, Giorgio Diritti, Giovanni Veronesi, Fausto Brizzi, Cinzia Th Torrini, Umberto Marino, Stefano Reali e il Presidente dell’Anac Francesco Ranieri Martinotti. Tra gli attori: Stefania Sandrelli, Carlo Verdone. Diego Abatantuono, Silvio Orlando, Christian De Sica, Gigi Proietti, Massimo Ghini e tanti altri. Con Pupi Avati, l’Anac e il Sngci anche i produttori Carlo Degli Esposti, Aurelio De Laurentiis, Laurentina Guidotti e, con Renzo Rossellini, Enrico Vanzina, Maurizio Costanzo, gli operatori culturali: Felice Laudadio, Piera Detassis, il neo presidente della Biennale Roberto Cicutto. Il presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè e Laura Delli Colli con il Sngci.