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La tortura esiste ed è un crimine del potere. L’associazione Antigone che si occupa della tutela dei diritti umani nel sistema penale ha prodotto un e-book scaricabile gratuitamente dal sito che approfondisce, sia dal punto di vista giuridico che empirico, le possibilità applicative della legge attualmente in vigore e dall'altro prova a fare luce sulle situazioni e i luoghi in cui il rischio di subire la tortura è più alto. Al suo interno si possono leggere i contributi del garante nazionale Mauro Palma, l’avvocata Simona Filippi, Francesca Cancellaro, Giuseppe Mosconi, Gennaro Santoro, Federica Brioschi, Carolina Antonucci e Claudio Paterniti Martello. Nel 1989 l'Italia ratificò la Convenzione contro la tortura votata il 10 dicembre 1984 dall’Onu. Obbligo che l'Italia ha disatteso per quasi trent’anni. Le proposte di legge volte a riempire questo vuoto non sono mancate. Alcune erano promosse da Antigone, ma tutte, fino a luglio del 2017, si sono arenate in Parlamento. Il reato di tortura, dunque, in Italia esiste da poco. Non si può dire lo stesso della tortura che senza un reato specifico è sempre stato difficile perseguire. Nel primo capitolo dell’e-book si analizza il testo della legge sul reato di tortura. Se ne evidenziano i limiti ma anche le inaspettate possibilità interpretative. Nel secondo capitolo si ripercorrono alcuni dei processi in cui Antigone è coinvolta e che hanno un rapporto con la tortura. Nel terzo capitolo il Garante Mauro Palma sottolinea i fattori di rischio legati alla tortura nel contesto penitenziario, gli elementi critici da monitorare con più attenzione e l'importanza della prevenzione, oltre che del suo perseguimento in sede penale. Nel quarto capitolo ci si concentra sugli hotspot, in cui molti migranti vengono trattenuti senza alcuna convalida dell’autorità giudiziaria e in assenza di rimedi interni che permettano di denunciare maltrattamenti e condizioni di vita. Nel sesto capitolo si esplorano gli effetti dell’isolamento penitenziario e le ragioni per cui può essere dannoso. Nel settimo capitolo si presentano i risultati di una ricerca empirica sullo stato dei diritti durante la fase della custodia pre-cautelare, cioè dal momento dall'arresto a quello dell'udienza di convalida. Negli ultimi capitoli sono presentati i risultati di un'altra ricerca, volta a indagare se le Direttive dell'Unione Europea in materia di tutela delle vittime di reato siano andate a rafforzare le tutele di quei detenuti che restano vittime di violenza all'interno degli istituti penitenziari.