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Solidarietà da parte di tutto il Consiglio nazionale forense e del presidente Andrea Mascherin per l’avvocato Adriana Quattropani, raggiunta da centinaia di messaggi di vicinanza dai colleghi dopo l’intimidazione di venerdì scorso. Un «vile atto intimidatorio», ha scritto Mascherin in una nota, «che, sono certo, la determinerà ulteriormente nell’esercizio della professione di avvocato, vocata sempre e comunque alla tutela dei diritti e del principio di legalità».
Un vile e spregiudicato «gesto ritorsivo», si legge in una nota del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Siracusa, subìto in pieno giorno e a seguito dello «svolgimento del proprio dovere di pubblico ufficiale». Un gesto che preoccupa il Coa di Siracusa, che parla di una «escalation della criminalità organizzata che ritiene di poter impunemente compiere atti intimidatori anche nei confronti di chi è preposto alla tutela della legalità e dei diritti dei cittadini». Annunciando la costituzione di parte civile contro i responsabili, il Coa ha invocato «un intervento immediato e risoluto da parte delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria» a tutela della collega e per scongiurare il ripetersi di simili episodi. Che anziché intimidire la categoria, sottolineano gli avvocati, rappresentano «solo ulteriore sprone a svolgere il proprio compito con assoluta diligenza e precisione», le stesse, garantiscono, che verranno impiegati da chi difenderà, nel costo di un giusto processo, i responsabili.
Condanna anche da parte del Coa di Catania, che rivolgendosi agli autori dell’intimidazione ha ribadito che lo stesso «non intimidisce chi esercita nel rispetto dei fondamentali principi della libertà dell’indipendenza e dell’autonomia». Un concetto ribadito, assieme alla solidarietà, dall’Unione degli ordini forensi della Sicilia, il cui direttivo, attraverso una nota, ha garantito ad Adriana Quattropani «pieno sostegno» a nome dell’avvocatura siciliana.