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Aggredita verbalmente, insultata, minacciata. è quanto è capitato a Eleonora Rea, avvocato del foro di Cassino, attaccata perché stava svolgendo il proprio lavoro. Ovvero rappresentare il proprio cliente. Tutto è successo al termine di un’udienza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, dove Rea si trovava per un’opposizione alla richiesta di archiviazione per una vicenda medica, in rappresentanza di uno degli indagati. Quando la professionista si stava allontanando dall’aula, la parte offesa si è scagliata contro di lei, aggredendola prima verbalmente, poi offendendola con frasi ingiuriose e minacciose, impedendole anche fisicamente di scendere le scale, in quanto colpevole, a suo modo di vedere, di essere d’ostacolo alla sua domanda di giustizia, ma, di fatto, principalmente di svolgere il proprio lavoro. A denunciare l’aggressione è il presidente del Coa di Cassino, Gianluca Giannichedda. «Siamo profondamente indignati per quanto accaduto ed esprimiamo la piena solidarietà all’avvocato Eleonora Rea, cui ci lega una profonda stima personale e professionale, oltre che l’impegno istituzionale nel nostro Consiglio dell’Ordine, di cui la stessa è consigliere ha evidenziato Giannichedda -. Il fatto verificatosi è gravissimo perché offende L'avvocato Eleonora Rea e questo già di per sé merita fermezza nella denuncia, nella solidarietà e nella presa di posizione del nostro Foro.
Quanto accaduto è gravissimo anche perché offende l’intera categoria e ancor di più perché attacca la nostra funzione costituzionale, il nostro ruolo sociale, la sacralità della nostra professione. L’avvocato non si tocca. La nostra funzione non si tocca. Mai! Difendiamo con onore anche l’essere umano più miserabile, più solo, più debole, perché il diritto di difesa è assoluto e non può tollerare eccezioni o differenze di trattamento».
Giannichedda ha evidenziato come non si tratti di un caso isolato, bensì di una triste consuetudine, agevolata dal crescente populismo giudiziario. «Da molto tempo, purtroppo, percepiamo e denunciamo una visione populistica della Giustizia da parte di molti politici e spesso degli stessi mass media e post pubblicati sui social - ha aggiunto -, ciò rischia di travolgere il nostro illuminato sistema liberale, pensato e strutturato da chi ha contribuito a gettare le fondamenta della nostra Repubblica».
Ma ciò non fermerà l’azione dell’avvocatura, ha sottolineato Giannichedda, che si ergerà sempre «a ultimo baluardo dello Stato di diritto e lo farà in ogni sede. Nel nostro piccolo continueremo il percorso di formazione dei colleghi, di informazione anche con l’ausilio della stampa e di educazione nelle scuole, evidenziando ai ragazzi il rispetto della legalità e del supremo principio di Giustizia. Un abbraccio ad Eleonora da parte del Foro del nostro circondario».
Solidarietà anche da parte del Consiglio nazionale forense, che ieri, attraverso la presidente facente funzione Maria Masi, si è schierata dalla parte della professionista.
«Apprendiamo con grande preoccupazione quanto riferito dall’Ordine degli avvocati di Cassino riguardo all’intimidazione verbale e fisica di cui è stata vittima, nel corso di un processo al Tribunale di Cassino, l’avvocata Eleonora Rea, aggredita dalla parte offesa perché responsabile di assolvere al proprio dovere nella difesa dell’indagato - ha sottolineato Masi -.
Esprimiamo piena solidarietà alla collega e all’Ordine forense di Cassino stigmatizzando ancora una volta i gravi atti subiti dagli avvocati, in ragione di una visione demagogica della giustizia, spesso identificati con i loro assistiti e di fatto ostacolati nell’esercitare, nella pienezza delle loro funzioni, la giurisdizione a tutela di tutti cittadini. Il Cnf ribadisce il proprio impegno a tutela della libertà e dell’indipendenza dell’avvocatura la cui funzione costituzionale non può subire alcuna sorta di limitazione».