Il tribunale di Budapest ha negato gli arresti domiciliari a Ilaria Salis, l’insegnante italiana detenuta da 13 mesi in Ungheria per la presunta aggressione a due neonazisti. Sono stati diversi i video pubblicati sui social media che hanno mostrato la ragazza entrare in aula con le manette ai polsi e le catene ai piedi. Il tribunale ritiene che Ilaria Salis debba ancora restare in cella perché «esiste ancora un rischio di fuga». 

Ilaria Salis entra in aula con le manette ai polsi e le catene ai piedi. A riprendere il suo ingresso ci sono anche diversi parlamentari italiani che sono giunti appositamente in Ungheria per partecipare all'udienza nella quale il tribunale di Budapest era chiamato a decidere sulla concessione degli arresti domiciliari per l'insegnante italiana accusata di aver aggredito due neonazisti. I giudici hanno negato l'uscita dal carcere.

 

La conferma di Scalfarotto

«E niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio». Lo scrive su X Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia viva in Commissione Giustizia e responsabile Esteri del partito, da Budapest dove assiste al processo Salis. Il senatore ha pubblicato una foto in cui si vede Ilaria Salis tenuta legata con una corda ad una guardia.