Alle prossime elezioni amministrative di Parma l’ex procuratore capo della città emiliana Gerardo Laguardia farà parte di una lista a sostegno del candidato del Pd Paolo Scarpa. Laguardia, in pensione da un paio di anni, è il magistrato che ha condotto diverse indagini contro l’allora amministrazione di centrodestra guidata fino al 2011 da Pietro Vignali. Giunta a cui, dopo le inchieste, subentrò quella del grillino Federico Pizzarotti.

Vignali, dimessosi nel settembre 2011 per le proteste di piazza scatenatesi dopo un primo blitz giudiziario di Laguardia ( che aveva portato in carcere alcuni dirigenti comunali e un suo assessore), venne a sua volta arrestato nel gennaio 2013. In conferenza stampa Laguardia descrisse Vignali “spregiudicato e sicuro della propria totale impunità”. La misura cautelare nei confronti dell’ex sindaco venne però annullata per ben due volte dal Tribunale del Riesame di Bologna, con due collegi differenti. Vignali era stato accusato di avere accumulato un “tesoretto” di oltre un milione di euro. Tesi poi rivelatasi infondata: gli inquirenti avevano fatto confusione per delle firme apposte in qualità di primo cittadino su dei conti correnti intestati al Comune. Quelli che erano conti pubblici erano stati presi, in un primo momento, per depositi personali. A Vignali vennero anche sequestrati beni propri, della madre e dei fratelli, poi dissequestrati in seguito a una ordinanza della Cassazione. In lista con Laguardia potrebbero comparire, ironia della sorte, anche alcuni assessori che componevano la giunta Vignali. Si tratta di Roberto Ghiretti ( che aveva la delega allo Sport), Giuseppe Pellaccini ( Patrimonio immobiliare) e Paolo Zoni ( Commercio). Gli ultimi due, per altro, erano stati indagati all’epoca, sempre da Laguardia, per abuso d’ufficio in violazione delle norme sul codice Urbani per la tutela degli edifici di interesse storico, in quanto avevano dato il via libera alla ristrutturazione del vecchio ospedale di Parma. La vicenda, sempre nel 2011, suscitò l’interesse dell’ex presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli ( FI). “Laguardia – scrisse il parlamentare in una interrogazione – rilascia indefettibil- mente con cadenza settimanale molteplici interviste e dichiarazioni, senza lesinare giudizi avverso taluni indagati, così palesando rancore e astio personali. Aveva persino organizzato una conferenza stampa dando notizia di aver aperto una nuova indagine ( quella, appunto, sulla ristrutturazione del vecchio ospedale di Parma, ndr) , specificando i nominativi degli undici indagati ( tutti i componenti della Giunta) e le ipotesi di reato a loro contestate, esponendo i rappresentanti dell’Amministrazione alla ‘ gogna mediatica’ ( infatti tale notizia era con ampio risalto riportata su quotidiani nazionali e locali), senza che nessuno degli indagati avesse però ricevuto precedentemente informazioni della natura e dei motivi dell’accusa”. Accusa, poi, rivelatasi infondata: dopo anni di indagini tutti gli indagati esposti alla “go- gna” evocata da Berselli sono stati assolti con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

Rispondendo alle interrogazioni dell’ex senatore di centrodestra, l’allora sottosegretario alla Giustizia Salvatore Mazzamuto disse che quanto segnalato “ prima facie rappresenta una gestione anomala e fuorviante dell’attività giudiziaria della città di Parma”. In lista con Laguardia ci sarà sicuramente Roberta Roberti, colei che nell’estate del 2011 era fra i capi degli “indignados” della città ducale, il movimento civico che appoggiò le indagini contro l’amministrazione Vignali, organizzando manifestazioni di piazza e sit in sotto il municipio per chiedere le dimissioni del sindaco.