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Ci saranno tutte le figure di primo piano di Autonomia & Indipendenza, il gruppo della magistratura associata nato da poco più di un anno e mezzo su iniziativa, tra gli altri, di Piercamillo Davigo. Domenica mattina all'hotel Savoy di Roma l'attuale numero uno dell'Anm riunirà lo stato maggiore della sua corrente per discutere della riforma del processo penale. Invitati, oltre al guardasigilli Andrea Orlando, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e il suo predecessore Michele Vietti. In prima linea, con il togato di Palazzo dei Marescialli Aldo Morgigni, il coordinatore del gruppo Alessandro Pepe e il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita. Già dichiarate, in una nota diffusa lunedì pomeriggio, le critiche molto dure al ddl ora all'esame del Senato. Al di là della prescrizione, la presa di posizione del gruppo di Davigo è innescata da altri paletti posti sui tempi delle indagini. Innanzitutto l'obbligo di esercizio dell'azione penale entro tre mesi dalla chiusura della fase preliminari, dietro cui si intravede un maggior rischio di «denunce disciplinari». Non è un caso che la corrente si mobiliti su questioni strettamente connesse all'operatività degli uffici inquirenti prima ancora che all'efficacia del sistema giustizia: A&I nasce infatti anche come specifica espressione di una spinta sindacalista sempre più forte all'interno della magistratura. Sono soprattutto le ultime generazioni di magistrati a essere meno interessate a dibattiti "ideologici" sulla giustizia e a concentrarsi piuttosto sull'erosione di alcune garanzie, non escluso il taglio delle ferie. Non che di simili questioni si interessasse poco la stessa corrente da cui A&I è nata per scissione, ovvero Magistratura indipendente. Ma Davigo, Morgigni e gli altri fondatori del nuovo gruppo erano entrati in aperto conflitto con i vertici della storica componente di destra dell'Anm. Forti tensioni c'erano state con Cosimo Ferri, attuale sottosegretario alla Giustizia e storico leader di "MI". Lo strappo "antipolitico" di Davigo ha funzionato, e gli ha fruttato la presidenza dell'Anm al primo colpo. Un'ascesa, quella del suo gruppo, che non pare destinata a fermarsi.