PHOTO
Due lauree e un Master in carcere, ma per i giudici è ancora pericoloso
La sezione psichiatrica degli orrori Il Sestante del carcere di Torino è stata, come ribadito nella stessa pagina de Il Dubbio, già messa a conoscenza del ministero della Giustizia fin dal novembre 2016 dal Garante nazionale delle persone private della libertà. A distanza di sei mesi, la componente del Collegio del Garante Emilia Rossi, ha effettuato una visita per vedere se le raccomandazioni hanno dato i loro frutti. Ma nulla da fare. A quel punto, con l’ennesima raccomandazione alle autorità del maggio 2017, il Garante Nazionale ha scritto senza mezzi termini: «La loro ristrutturazione e il ripristino di condizioni di manutenzione che assicurino almeno l’igiene e il decoro si rendono improcrastinabili». Pertanto, Il Garante ha raccomandato alle autorità di provvedere con urgenza ai lavori di ristrutturazione delle stanze di pernottamento prevedendo, oltre al resto, l’eliminazione dei servizi igienici a vista; predisporre, nell’immediato, interventi di risanamento di tutti gli ambienti che mettano fine alle costanti infiltrazioni d’acqua nel soffitto e sulle pareti e alla diffusione della muffa; provvedere alla costante manutenzione delle stanze di pernottamento e al quotidiano mantenimento della pulizia e dell’igiene al loro interno, anche a prescindere dalla collaborazione dell’ospite; provvedere immediatamente alla sostituzione dei materassi scaduti o in condizioni di cattiva manutenzione. Nella medesima raccomandazione di quattro anni fa, il Garante ha evidenziato con serio disappunto la constatazione che a distanza di oltre sei mesi dalla precedente segnalazione e malgrado l’attivazione del Dipartimento e della Direzione Generale detenuti e trattamento, la situazione sia rimasta invariata e sia stata riscontrata la mancanza di lenzuola in 4 delle 16 stanze occupate. Per tale ragione, il Garante nazionale ha ribadito la raccomandazione formulata con rapporto 29 novembre 2016 e, conseguentemente ha raccomandato che nel caso considerato e in tutti gli altri simili nel territorio nazionale, l’Amministrazione penitenziaria provveda a fornire gli Istituti di lenzuola, reperibili in commercio, di materiale idoneo a evitare un uso autolesivo e che nessuna persona detenuta venga tenuta, soprattutto per periodi prolungati, sistemata nella propria camera con il solo materasso e coperta. Siamo quasi nel 2022 e al Sestante nulla e cambiato, visto la descrizione dopo la recente visita effettuata da Susanna Marietti di Antigone.