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A pochi giorni dalla vicenda che ha coinvolto il carcere toscano di San Gimignano per il presunto caso di tortura perpetrato da alcuni agenti nei confronti di un detenuto tunisino, il capo del Dap Francesco Basentini si è recato ieri in visita presso la casa di reclusione per verificare di persona il morale del corpo di polizia penitenziaria e per far sentire la vicinanza dell’Amministrazione da lui presieduta: «A San Gimignano ho trovato una situazione tutto sommato accettabile – ha dichiarato al termine Basentini - nella misura in cui da parte della Polizia penitenziaria ho visto la massima consapevolezza, pur nella criticità del momento. Ho trovato un corpo molto compatto. Ho visto veramente un ambiente molto unito. In generale, si vede uno stato d’animo piuttosto colpito da ciò che è successo «.
A chi in questi giorni, come questo giornale, ha parlato di un carcere abbandonato a sé stesso, Basentini ha replicato così, rispondendo a un giornalista dell’Ansa: «Non mi sento di concordare con questa affermazione. Nei mesi precedenti all’episodio, quando la realtà di San Gimignano è stata prospettata criticamente, il Dap è intervenuto. Qui sono stato un anno fa per incontrare i direttori e i comandanti di tutti gli istituti del Provveditorato della Toscana; quando nel febbraio scorso sono stati evidenziati i problemi nella direzione dell’istituto penitenziario, è stata inviata una ispezione per capire quali fossero le criticità e le esigenze e all’esito di quella ispezione sono stati poi adottati dei provvedimenti; il Dipartimento ha poi risposto rispetto alla mancanza del comandante con la nomina di un comandante che proprio ieri ha preso servizio”.
Sull’inchiesta in corso, il capo del Dap ha precisato: «Dall’inchiesta ci aspettiamo che, come è giusto e sarà sicuramente così, la magistratura di Siena effettuerà tutti gli approfondimenti investigativi che sono necessari per fare chiarezza. Sono certo che si giungerà alla ricostruzione dei fatti così come sono avvenuti. Ci tengo però a dire che è troppo frettoloso e facile il giudizio di chi vuole avvicinare o sovrapporre questo episodio con quello che invece è il lavoro coraggioso ed eccezionale che fa la Polizia Penitenziaria tutti i giorni a San Gimignano come in tutti gli istituti penitenziari. Si deve difendere il lavoro prezioso che fa la Polizia Penitenziaria, che è una risorsa dello Stato civile, ricordiamocelo. Il lavoro della Polizia Penitenziaria non ha nulla a che fare con l’episodio accaduto».
Dell'accaduto non hanno parlato i detenuti che hanno incontrato Basentini nelle sezioni di media sicurezza, quelle con maggiore criticità dovute al sovraffollamento, e nelle sezioni con quelli in isolamento. I reclusi hanno invece espresso «carenza di lavoro e una inadeguata assistenza sanitaria. Il clima tra i reclusi era buono e di piena collaborazione e rispetto nei confronti del lavoro degli agenti penitenziari».
Domani, come si legge sul profilo facebook della Lega di Poggibonsi, è atteso nel carcere di San Gimignano anche l'ex ministro Salvini.