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I processi prescritti sono il 2% del totale. Il motivo più frequente per l’estinzione del reato e della pena è la prescrizione (42,8%), seguita dalla remissione della querela (27,6%) e dall’esito positivo della messa alla prova (14,1%). Pesano per il 2,9% l’oblazione e per l’1% le condotte riparatorie. È quanto emerge dal sondaggio contenuto nel rapporto Eurispes (che ha preso in esame 32 tribunali e 13.755 processi ed è stato realizzato in collaborazione con le Camere penali) in cui si sottolinea che, mettendo in relazione i valori assoluti con il totale delle sentenze, risulta che la prescrizione è un motivo di estinzione del reato che incide per il 10% sui procedimenti arrivati a sentenza e che rappresenta poco più del 2% del totale dei processi monitorati. La prescrizione incide in oltre la metà dei casi al Sud (57,7%) e al Centro (52,8%), a fronte del 45,2% delle Isole, del 34,6% del Nord-Est e del più modesto 20,4% del Nord-Ovest. Tra i delitti prescritti, i reati contro il patrimonio pesano per il 25,1%, i reati contro la persona per il 15,6%, i reati contro lo Stato, le altre istituzioni sociali e l’ordine pubblico per il 10,2%, i reati contro l’economia e la fede pubblica per il 9,2%. Seguono le violazioni del Codice della strada (7,6%), i reati in materia di stupefacenti (4,1%), i reati contro la famiglia, la moralità pubblica e il buon costume (3,8%), i reati tributari (3,5%).