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«Lo scontro politico non favorisce affatto i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Inoltre, le decisioni riguardanti i ragazzi devono coinvolgerli direttamente», questo è il messaggio chiave consegnato all'Italia dall'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Carla Garlatti, in occasione della presentazione della Relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2022.
Prosegue la Garante, sottolineando che l'Italia deve porre i diritti dei bambini e dei ragazzi al centro delle politiche pubbliche in modo strutturale e con una programmazione adeguata. Questo impegno deve avvenire senza che si debbano affrontare solo emergenze e senza trasformare i diritti dei più giovani in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti politici. Al momento, i minorenni spesso si sentono inascoltati: è necessaria una legge che preveda la loro partecipazione in ogni fase di elaborazione dei provvedimenti che li riguardano. Infine, è indispensabile introdurre sistemi di valutazione dell'impatto e di verifica degli effetti delle politiche sull'infanzia.
LA SALUTE MENTALE DEI MINORI
All'interno di questa lunga relazione presentata in parlamento, si trova un capitolo di particolare interesse dedicato al benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi. Nel corso del 2022, l'Autorità Garante per l'Infanzia ha continuato a studiare l'impatto che la pandemia ha avuto sulla salute mentale dei minori. Questa indagine è stata condotta in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità ( ISS) e mira a fornire ai decisori politici le informazioni e le prove necessarie per adottare interventi adeguati a sostegno dei più giovani e delle categorie più vulnerabili.
Un comitato scientifico composto da esperti di diverse discipline supervisiona questo progetto di ricerca triennale per garantire la validità degli strumenti e dei risultati. La ricerca è coordinata dall'Autorità Garante per l'Infanzia, dall'Istituto Superiore di Sanità e da vari centri clinici. La prima fase di questa ricerca, completata a maggio 2022, ha coinvolto più di 90 professionisti, tra cui neuropsichiatri infantili, pediatri, psicologi, assistenti sociali e docenti, che hanno lavorato con bambini e adolescenti durante la pandemia.
I risultati ottenuti hanno confermato che la pandemia e le relative misure hanno avuto un impatto significativo sulla vita dei minori e delle loro famiglie. Si è registrato un aumento delle richieste di supporto, soprattutto tra i preadolescenti e gli adolescenti, in particolare quelli in transizione scolastica. Inoltre, i minori con disabilità, quelli in situazioni di svantaggio socio- economico e quelli provenienti da percorsi migratori hanno manifestato disagi più gravi. Questo evidenzia che la povertà educativa e la precarietà economica e lavorativa possono aumentare i fattori di rischio per la salute mentale.
In risposta a questi risultati, l'Autorità Garante per l'Infanzia ha formulato raccomandazioni sia per il governo che per le regioni. Queste raccomandazioni suggeriscono di potenziare i finanziamenti e le competenze specializzate nella salute mentale dei minori. È essenziale creare sinergie tra servizi terapeutici, scuole, terzo settore e altri attori locali per garantire percorsi di cura e supporto continuativi.
In sintesi, l'Autorità Garante per l'Infanzia sta affrontando con determinazione la questione della salute mentale dei minori, cercando di comprenderne le problematiche e promuovendo interventi adeguati per garantire il loro benessere mentale. L'obiettivo principale è proteggere i diritti dei bambini e dei ragazzi, indipendentemente dalla loro situazione personale, familiare o sociale.
I Figli dei Detenuti e i Bambini Dietro le Sbarre Sempre all'interno della relazione, c'è un capitolo dedicato all'affettività dei minori che hanno genitori detenuti. Un passo importante è stato compiuto in questa direzione il 16 dicembre 2021, quando è stato rinnovato per la terza volta il protocollo d'intesa relativo alla ' Carta dei Diritti dei Figli di Genitori Detenuti'.
Questo accordo è stato sottoscritto dalla Garante per l'Infanzia, dal Ministero della Giustizia e dall'associazione Bambinisenzasbarre onlus, un'organizzazione impegnata nel sostegno psico- pedagogico per i genitori detenuti e i minori con uno o entrambi i genitori in stato di detenzione. Questo documento rappresenta un importante passo avanti nel panorama italiano ed europeo, poiché è destinato a garantire la massima attenzione ai minori che vivono l'esperienza difficile dell'incontro periodico con un genitore detenuto.
La ' Carta dei Diritti dei Figli di Genitori Detenuti' affronta anche la complessa situazione dei bambini che vivono all'interno degli istituti penitenziari insieme alle loro madri, in attesa dell'auspicato superamento di questa pratica. Alla fine del 2022, c'erano 17 minori che si trovavano in carcere con le proprie madri. La Carta riconosce ufficialmente il diritto dei minori a mantenere un legame affettivo con il genitore detenuto, anche se limitato agli incontri periodici.
Un elemento chiave di questa iniziativa è la creazione di un tavolo permanente, come previsto all'articolo 8 della Carta, composto dai rappresentanti delle parti firmatarie e da un membro del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale. Questo tavolo ha il compito di monitorare regolarmente l'attuazione dei principi e delle azioni previste dal protocollo, promuovere la cooperazione tra gli attori coinvolti e favorire lo scambio di buone pratiche a livello nazionale e internazionale.
LA DISPERSIONE SCOLASTICA
L'educazione rappresenta il fondamento su cui si costruisce il futuro di un Paese. Tuttavia, l'indagine promossa dall'Autorità Garante ha rivelato dati allarmanti sulla dispersione scolastica in Italia, mettendo in luce un significativo impatto della pandemia sull'accesso all'istruzione. Il documento conclusivo di questa ricerca, elaborato da una commissione presieduta dal Professor Arduino Salatin e composta da esperti accademici, rappresentanti del mondo scolastico e funzionari dell'Autorità Garante, offre uno sguardo approfondito sulla situazione attuale.
I dati emersi dallo studio sono significativi. Gli studenti provenienti da contesti familiari, culturali e sociali svantaggiati sono quelli che risentono maggiormente degli effetti negativi della pandemia sulla loro formazione. Il 22,7% dei figli di genitori con al massimo una licenza media non riesce ad ottenere il diploma, mentre il 22% di coloro che abbandona la scuola ha genitori con professioni non qualificate o disoccupati. La situazione è ulteriormente complicata per gli studenti stranieri, con un tasso di abbandono che è tre volte superiore rispetto agli studenti italiani ( 9,1% contro 2,9%). Inoltre, si sono rilevati significativi divari tra le regioni del Nord e del Sud del Paese.
L'Autorità Garante ha proposto sette raccomandazioni rivolte a istituzioni, imprese, parti sociali, ordini professionali e terzo settore per affrontare la dispersione scolastica. In particolare, è stata avanzata l'idea di istituire ' aree di educazione prioritaria' nelle regioni a più alto rischio di esclusione sociale. Queste aree dovrebbero concentrare risorse per migliorare la qualità delle scuole e dei servizi frequentati dai bambini vulnerabili. La mappatura delle zone caratterizzate da difficoltà sociali, economiche, culturali o migratorie è un passo fondamentale per destinare risorse educative aggiuntive a queste comunità. La dispersione scolastica è un allarme da non ignorare, e l'azione congiunta di tutte le parti interessate è essenziale per garantire un futuro più luminoso per le nuove generazioni.