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Secondo la Dda di Roma fece da garante per mantenere una pax mafiosa, assieme a Salvatore Casamonica e il capo ultrà laziale ucciso a Roma Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, e scongiurare una guerra tra clan a Ostia. È l'accusa nei confronti di un avvocato romano finito ai domiciliari al termine di un'indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda di Roma. Una guerra tra i due presunti gruppi criminali a Ostia non sarebbe convenuta a nessuno e per questo scendono in campo Fabrizio Piscitelli e Salvatore Casamonica consapevoli della «necessità di pacificare la situazione» come scrive il gip Corrado Cappiello nell’ordinanza cautelare con cui ha disposto i domiciliari per l’avvocato Lucia Gargano e ha emesso una ordinanza cautelare in carcere per Salvatore Casamonica, già detenuto. «Sì si vabbè dai risolviamo questa cosa! anche perchè poi... non conviene a nessuno penso io no Fabrì?» afferma Casamonica. I due inoltre «dichiaravano apertamente che stavano fungendo da "garanti" di un accordo tra i due gruppi contrapposti, sottolineando l’importanza del suo rispetto». Un ruolo importante da trait d’union per suggellare la "pax mafiosa" l’avrebbe avuto l’avvocato Gargano che in qualità di avvocato ha potuto parlare con esponenti del clan Spada. «A tal riguardo, Fabrizio Piscitelli - si legge nell’ordinanza- si rivolgeva all’avvocato Gargano e, facendo esplicito riferimento ad una lettera che aveva scritto ad una terza persona relativamente a "questa situazione di Romolo di Ottavio", chiedeva "tu gliene hai parlato?": dimostrando di aver compreso, l’avvocato Gargano rispondeva immediatamente di averne parlato con Romolo, cioè con Carmine Spada, detto Romoletto ("io gliene ho parlato con Romolo ho parlato").