Antonello Nicosia, ex esponente dei Radicali italiani recluso nel carcere di Vicenza, durante la pena ha sempre studiato arrivando alle soglie della laurea. Il 19 novembre scorso, terminati gli esami, Nicosia ha presentato richiesta al magistrato di sorveglianza di Verona per la concessione di un permesso di necessità al fine di recarsi, accompagnato dalla scorta della polizia penitenziaria, il successivo 16 dicembre a Roma, all'Università La Sapienza, per discutere la tesi. 

Il giudice Semeraro ha concesso il permesso, ma dal Dap è arrivata una doccia fredda: la dottoressa Tantimonaco, magistrato addetto al Dipartimento, ha infatti chiesto di revocare il beneficio concesso; una posizione poi confermata anche dal Tribunale di sorveglianza di Venezia. Sulla vicenda il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia e al ministro dell'Università e della Ricerca per «sapere quali iniziative intendano assumere al fine di consentire a Nicosia di poter partecipare alla propria cerimonia di laurea, prevista per il prossimo 25 gennaio». 

Il senatore Zanettin sottolinea che «le decisioni fin qui assunte dalla magistratura di sorveglianza appaiono infatti chiaramente in contrasto con i principi costituzionali del fine rieducativo della pena e della sua umanità. Tanto più considerato il fatto che il reinserimento sociale del reo passa anche dal conseguimento di titoli di istruzione superiori per favorire nuove opportunità lavorative una volta scontata la pena».