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Sono 1829 i detenuti trasferiti ad altro istituto per motivi di sicurezza: lo ha reso noto ieri un monitoraggio del Dap a cinque mesi dalla circolare del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che prevede l’immediato trasferimento in altri istituti, anche lontani, per gravi motivi di sicurezza di detenuti responsabili di aggressioni, anche solo tentate, agli agenti di Polizia Penitenziaria, al personale sanitario, agli operatori o ad altri reclusi o che abbiano messo in atto qualsiasi evento a carattere violento o danneggiato beni dell’Amministrazione.
I dati raccolti si riferiscono al periodo che va dal 9 ottobre 2018 - quando quindi il capo del Dap Francesco Basentini firmò la nota inviata a tutti gli istituti penitenziari - al 5 marzo scorso. Si tratta di ben 520 soggetti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando c’era l’altro Governo. In tal modo l’attuale amministrazione penitenziaria ha voluto dare impulso all’applicazione di strumenti normativi già previsti dalla legge 354/ 1975, secondo la quale viene automatizzato un meccanismo di pronta reazione deterrente al frequente ripetersi di eventi critici e violenze.
“Il ricorso a tali strumenti – sottolineava la circolare del Dap - di cui deve essere evitata qualsiasi finalità disciplinare, rende perfettamente e reciprocamente complementari il rispetto della pena con una civile e sicura convivenza all’interno delle strutture penitenziarie”.
Ricordiamo che la circolare era stata annunciata già il 4 settembre scorso a seguito di diversi incontri del dottor Basentini con i sindacati di polizia penitenziaria durante i quali aveva trovato conferma della tendenza in crescita delle aggressioni soprattutto verso gli agenti. Tornando ai dati diffusi ieri, si legge in particolare che sono stati 279 i provvedimenti emessi dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento del Dipartimento nei confronti di detenuti appartenenti al circuito alta sicurezza (110), media sicurezza (138), collaboratori di giustizia e congiunti di questi ( 31). Fra i 1.550 disposti dai Provveditorati regionali, i più numerosi sono stati quelli del Prap Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria (341), seguito dai Prap di Lazio, Abruzzo e Molise (232), Sicilia (231) e Puglia e Basilicata (225); pochi infine quelli disposti in Sardegna (36) e Calabria (15).