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Dopo la tragedia di Varese dovremo aspettare ancora, per una riforma della magistratura?
Il presidente dell'Unione Nazionale delle Camere Civili Antonio de Notaristefani di Vastogirardi lancia un'allarme sul funzionamento dei tribunali e sulla loro riapertura, dal momento che l'Italia sta tornando gradualmente a una vita normale. «Grazie al sacrificio di tutti, - scrive de Notaristefani - ogni giorno si annunciano nuove riaperture, e l’entusiasmo per una ritrovata normalità sta riempiendo ristoranti e luoghi di ritrovo. Si festeggiano di nuovo i matrimoni, e si discute per le discoteche. Dei Tribunali, invece, non si parla: molte regioni sono diventate bianche, ma gli uffici giudiziari restano inesorabilmente chiusi: oggi, è più facile vaccinarsi che accedere ad una Cancelleria. Come sempre, tutto è lasciato all’iniziativa dei singoli: un plauso sincero a quegli uffici che hanno macinato udienze e adempimenti anche quando avevamo tutti paura». Il presidente dell'Uncc sottolinea l'importanza dei tribunali: «Adesso però la paura per fortuna sta passando, e bisogna riaprire. Che serva un generale anche a noi? Il Tribunale non e’ soltanto un luogo di lavoro: è una comunità. Lì si scambiano idee, si formano i giovani, ci si confronta con i giudici, si abbozzano nuove iniziative, si creano o si disfano alleanze, si negoziano accordi, si costituiscono associazioni, si scherza o ci si confida con gli amici. Si fa la vita di una comunità, insomma: si condivide la esistenza. Il distanziamento ha dissolto qualunque forma di comunità che non fosse quella ristretta al nucleo familiare; era indispensabile, ma adesso che la campagna vaccinale sta producendo i suoi effetti bisogna ricostituire quella forense». «Ben venga la stabilizzazione - conclude il presidente de Notarisfefani - di alcune delle misure emergenziali, se frutto di una libera scelta dei difensori; ma l’accesso libero ai Tribunali è un simbolo della facoltà riconosciuta a tutti di chiedere giustizia: bisogna garantirla di nuovo, oggi che si discutono progetti che hanno per obiettivo il respingimento»