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Dopo le informative del Dap rese pubbliche dal nostro giornale, dalle quali emerge che al carcere di Bologna il comandante della penitenziaria è ricorso alla saldatura del cancello a causa della sua “inattitudine” a contenere una eventuale fuga dei detenuti che stavano inscenando una rivolta (e secondo Il Dubbio la saldatura è pericolosa visto che se si fosse sviluppato un incendio si poteva correre il rischio di non mettere in salvo chi era recluso lì dentro), il rappresentante della Uil Pol Pen ha emesso un duro comunicato sulla tenuta dei cancelli di tutti i penitenziari. «In un articolo de “Il Dubbio”, apprendiamo che in una delle due informative rese dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria al Ministero della Giustizia, a seguito delle rivolte nelle carceri registratesi lo scorso mese di marzo, sarebbe stato attestato che presso la Casa Circondariale di Bologna “constatata l’inattitudine dei cancelli di sbarramento delle sezioni a contenere i detenuti ivi reclusi, per la cedevolezza degli stessi alle violenze dei medesimi, il Comandante disponeva la saldatura dei cancelli intermedi presenti, fino al cancello d’ingresso principale”». A riprendere quanto riportato da Il Dubbio è Gennarino De Fazio, per la Uilpa Polizia Penitenziaria nazionale, che commenta: «considerato che il sistema di sicurezza delle carceri italiane, a maggior ragione con l’attuale modello organizzativo arditamente spacciato per sorveglianza dinamica, si impernia principalmente sulla tenuta strutturale degli edifici e, particolarmente, dei cancelli quale unico presidio di salvaguardia per le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, che operano disarmati, per la collettività e per gli stessi reclusi, ci chiediamo quale sia il livello di tenuta dei penitenziari se ci sono cancelli inadatti, di fatto, ad assolvere allo scopo per il quale sono stati installati». Incalza sempre il leader della Uilpa polizia penitenziaria: «E, soprattutto, al di là delle informative, che in uno Stato di diritto dovrebbero essere peraltro accessibili a tutti, vorremmo sapere cosa stanno facendo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia per verificare la tenuta dei cancelli nella generalità dei penitenziari e intervenire prima di costringere il malcapitato di turno a dover impartire il non facile ordine di saldarli per evitare evasioni, ma assumendosi in prima persona tutte le responsabilità del caso». Conclude De Fazio: «A nostro avviso se veramente quanto riportato da Il Dubbio è fedele all’informativa del Dap, ma ne siamo certi conoscendo la precisione e la correttezza dell’estensore dell’articolo, il Governo, prima ancora che il ministero della Giustizia, dovrebbe valutare se non sia il caso di richiedere l’immediato intervento del Genio militare per urgenti verifiche ed eventuali installazioni di rinforzo in tutti i penitenziari del Paese».