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«Non è facile trovare una soluzione, c’è chi vuole tornare indietro con i dirigenti nominati per anzianità, c’è chi dice sorteggiamo ma è contro la costituzione. Questi sono i nodi che dovremmo affrontare e non so come si risolveranno». Lo ha detto il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Giovanni Salvi, al termine della sua Lectio Magistralis, che si è svolta in un liceo della Capitale a Tor Bella Monaca, rispondendo così alla domanda di uno studente sulla crisi della magistratura nata dalla vicenda delle correnti per la nomina di alcuni capi procura. «Mi potrei limitare a dire "voglio cercare di capire cosa è successo e perché siamo arrivati a questo punto", che per me è veramente triste - ha aggiunto -. Il carrierismo esiste nella magistratura e non è un male. Dobbiamo fare delle scelte, vogliamo dei dirigenti degli uffici giudiziari che siano bravi e siano professionisti e allora scegliamo Falcone o fare come avvenne a Palermo quando scelse Antonino Meli solo sulla base dell’anzianità? Nel contrasto Meli e Falcone si è seguita quest’ultima strada». «Il secondo grande errore che è stato commesso in questi anni - ha aggiunto - è stato quello di contrastare il peso delle correnti attraverso i pesi elettorali. Si è spostato tutto da una collegialità a magistrati che concorrono singolarmente e devono avere l’appoggio delle segreterie delle correnti. Questo è un meccanismo infernale con carrierismo e il tentativo di selezionare in un ambiente, come quello dei magistrati, dove dovremmo essere tutti uguali. Tutto questo porta alle conseguenze di oggi».