Nessuna eredità e diritto alla pensione di reversibilità per chi si macchia di crimini domestici. La Camera ha approvato la proposta di legge che tutela i figli rimasti orfani in seguito a violenze commesse tra le mura di casa. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, garantisce tutele maggiori ai figli delle vittime: il patrocinio a spese dello stato, la determinazione di una provvisionale di risarcimento del danno da parte del giudice penale, ma anche il subentro nella titolarità della pensione di reversibilità del genitore ucciso al posto del genitore rinviato a giudizio e, soprattutto, la dichiarazione automatica dell’indegnità a succedere in caso di condanna. La proposta di legge punta a colmare un vuoto normativo che provoca amare beffe nei confronti delle vittime ultime, i figli, che si trovavano a doversi districare nelle maglie della giustizia civile per veder riconosciuta l’in- degnità a succedere del genitore assassino. Attualmente la dichiarazione di indegnità a succedere per l’uccisore del marito o della moglie deve essere pronunciata da un giudice civile, alla conclusione del giudizio penale. Con la proposta, invece, l’obiettivo è di attribuire la competenza allo stesso giudice penale che, in sede di condanna ma anche di patteggiamento della pena.
L’iter è stato avviato grazie agli sforzi di una vittima, Vanessa Mele, giovane di Nuoro che nel 1998 è rimasta orfana di madre, uccisa dal padre. Quando l’uomo ha finito di scontare la pena, infatti, ha ottenuto il riconoscimento della pensione di reversibilità della moglie, togliendola alla figlia, per la quale rappresentava l’unica fonte di reddito.
Il disegno di legge, inoltre, prevede l’inserimento nel codice di procedura penale dell’articolo 537 bis, in base al quale il giudice penale può dichiarare l’indegnità a succedere dell’imputato, qualora ricorra uno dei casi previsti dall’articolo 463 del codice civile ( l’omicidio o il tentato omicidio di coniuge, discendente o ascendente; la calunnia o la falsa testimonianza ai danni degli stessi; l’induzione con dolo o violenza a fare o a modificare il tertamento; la falsificazione di testamento e l’uso di testamento falso). Non solo, oltre all’automatismo nell’esclusione dalla procedura successoria, il provvedimento prevede anche la sospensione del diritto alla pensione di reversibilità nel caso di un imputato di crimine domestico rinviato a giudizio. In questo caso, infatti, a subentrare nella titolarità saranno i figli della vittima minorenni.