Nuovo colpo di scena nel caso Cospito. Come riportato da Repubblica, il sostituto procuratore generale della Cassazione Piero Gaeta ha chiesto la revoca del 41 bis per l’anarchico in sciopero della fame ormai da oltre 110 giorni. Una richiesta che dunque cambia le carte in tavola e che potrebbe portare ad una soluzione della situazione il 24 febbraio prossimo, quando l’anarchico e i suoi legali si troveranno davanti la Corte di Cassazione, che dovrà esprimersi sulla richiesta di revoca del carcere duro.

La notizia arriva poco dopo il trasferimento in ospedale, deciso dal ministro a pochi giorni di distanza dal no alla revoca del 41 bis, pur possibile a fronte dei pareri possibilisti della Direzione nazionale antimafia e della Dda di Torino.

«Un trasferimento in via precauzionale su indicazione dei sanitari», ha spiegato con una nota via Arenula, nonostante solo pochi giorni prima il Guardasigilli abbia certificato uno stato di salute compatibile con il carcere e il pericolo rappresentato da Cospito, il cui corpo rappresenta l’unica arma di lotta in questo momento. E proprio tale affermazione, per il ministero, rappresenta una minaccia tale da rendere necessario il mantenimento del 41 bis.

Tesi non condivisa da Gaeta, secondo cui una misura così restrittiva non è più necessaria. E la strada potrebbe essere quella indicata dal capo della Dna Giovanni Melillo nel suo parere: l’alta sorveglianza con censura, misura sufficiente a contenere un eventuale pericolo.