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Mohammad Abedini
È fissata al 15 gennaio, con inizio alle 9, l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Milano per decidere se confermare la custodia in carcere o accogliere la richiesta di arresti domiciliari per Mohammad Abedini, ingegnere dei droni arrestato su richiesta degli Stati Uniti e detenuto a Opera.
«In quale modo la questione Sala si incardina con quella di Abedini? Vedremo come si svolgerà la parte giudiziaria, tocca alla magistratura decidere se concedere o meno gli arresti domiciliari a questo cittadino svizzero-iraniano che è stato arrestato su mandato internazionale», ha dichiarato Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, ieri sera a Zona Bianca su Rete4.
«L'ultima parola - ribadisce - tocca ai magistrati, non al governo. Vedremo cosa faranno i magistrati; ci sarà da attendere ancora qualche giorno per vedere se concederanno gli arresti domiciliari. Dopo di che si parlerà della possibilità di estradizione o meno, ma sarà sempre la magistratura a decidere». Tajani ha poi aggiunto: «Il ministro Nordio segue con grande attenzione, con i poteri che lui ha, tutta la vicenda».
In una nota ufficiale di Palazzo Chigi si legge: «Per quanto riguarda Mohammad Abedini, che è al momento in stato di detenzione cautelare su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, il Governo ribadisce che a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali».
L’avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Abedini, ha recentemente depositato un’ulteriore documentazione per assicurare che il suo assistito non lasci il territorio italiano. «Ho fornito un'integrazione con ulteriori garanzie - dice l’avvocato all’AdnKronos - per assicurare che non ci interessa che il cittadino iraniano scappi».
Quanto al parere negativo espresso dalla Procura di Milano sui domiciliari, De Francesco commenta: «Ovviamente la rispetto. Avremo modo di discuterne in sede di udienza. Non è una decisione inaspettata nella sua conclusione. Sicuramente, me lo aspettavo che potesse dire di no. Ora mi riservo di leggere le motivazioni».