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Il problema della ripartenza dell’attività degli uffici giudiziari torna sul tavolo del ministero della Giustizia e il Pd avanza una proposta: ragionare sulla possibilità di limitare il più possibile il periodo feriale, ovvero la sospensione che normalmente riguarda tutto il mese di agosto dei termini processuali. L’inizio della sospensione - a causa dell’emergenza sanitaria - coinciderebbe infatti con il 31 luglio, data indicata come possibile fine della Fase 2 e ritorno alla gestione ordinaria. Di conseguenza, dunque, lasciare inalterata la sospensione feriale significherebbe rinviare il ripristino della normalità a settembre. Su questo tema è prevista per oggi una riunione in cui tutte le componenti coinvolte - ministero, rappresentanti della maggioranza di governo, avvocatura e magistratura - siederanno intorno a un tavolo per provare a imprimere una svolta alla ripresa delle udienze. «La ripresa di quasi tutte le attività del Paese, nel rispetto delle regole e delle prescrizioni per la sicurezza e la salute di lavoratori e cittadini, è un fatto positivo. Un fatto che può e deve riguardare, naturalmente, anche l’attività degli Uffici Giudiziari, particolarmente colpiti dalle conseguenze della pandemia e dalle necessarie restrizioni», osserva il responsabile Giustizia dem, Walter Verini. Il deputato, inoltre, sottolinea come sia necessario individuare le soluzioni logistiche e tecniche più idonee per rimettere in moto la macchina giudiziaria e processuale: «Siamo certi che con il confronto diretto tra tutti i protagonisti potranno venire proposte e soluzioni concrete e condivise». Su questo fronte, il Pd ha dunque avanzato la proposta in merito all’organizzazione dei prossimi mesi estivi: «Sarebbe importante, per recuperare l’accumulo di procedimenti non svolti in questo periodo, decidere anche di limitare quest’anno il più possibile il periodo feriale», è la sollecitazione di Verini, che oggi verrà offerta come contribuito alla discussione.