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I colloqui dei detenuti con i familiari in presenza, quale diretta conseguenza delle limitazioni degli spostamenti nelle regioni rosse per l’emergenza Covid 19, sono ovviamente di difficile attuazione. Ma rimane sempre la possibilità delle videochiamate per ovviare al problema. Nell’ultimo aggiornamento del Garante nazionale delle persone private della libertà, si fa rifermento alla suddivisione del territorio nazionale in aree che determinano differenti possibilità di spostamento al loro interno e all’esterno di ciascuna di esse si riflette in modo naturale anche sulle possibilità di accesso di parenti e persone care agli Istituti penitenziari sia per adulti che per minori.
«Nessuna particolare norma di blocco dei colloqui visivi è adottata, né è questa l’intenzione delle Amministrazioni responsabili, - spiega il Garante - ma evidentemente l’impossibilità di taluni spostamenti, se non per motivi eccezionali, ricade sull’effettiva fruibilità dei colloqui stessi». Sottolinea che, naturalmente, particolare importanza assume l’effettiva possibilità di utilizzare da parte di tutti quanto offerto dall’attuale tecnologia dell’informazione e della comunicazione, replicando e ampliando il loro positivo impiego già sperimentato in occasione del precedente periodo di forte diffusione del contagio.
Le linee guida, sempre per il Garante, sono chiare perché mentre per la gran parte del territorio attualmente colorata di giallo sono possibili gli spostamenti, per alcune aree di colore arancione sono possibili soltanto gli spostamenti in ambito comunale e per altre, quelle rosse, i provvedimenti, ancora più restrittivi, non consentono neppure questi. La possibilità di raggiungere gli Istituti ne è diretta conseguenza.