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In vista di questi obiettivi, la circolare prevede “precise sequenze procedimentali” con il coinvolgimento e il contributo che possono fornire i Consigli giudiziari e il Consiglio superiore della magistratura. Nella circolare, poi, viene individuato uno statuto minimo delle attribuzioni del procuratore aggiunto – per il quale il legislatore del 2006 non aveva individuato compiti e funzioni nell’architettura dell’ufficio – garantendo che a tale figura, al di là delle specifiche disposizioni organizzative, vengano effettivamente riconosciuti compiti di semidirezione. Un altro punto riguarda l’assenso, il visto e la revoca delle assegnazioni dei fascicoli ai pm: la circolare approvata in Commissione ( il testo della proposta è pubblicato sul sito del Csm) richiede al procuratore della Repubblica una compiuta procedimentalizzazione dell’istituto dell’assenso, previsto dalla legge come obbligatorio per le misure cautelari. Al di fuori di questi casi, si prevede che nel progetto organizzativo il dirigente possa individuare ulteriori categorie di atti che dovranno a lui essere preventivamente trasmessi dai sostituti per la sottoposizione al visto. Nel documento votato in commissione si specifica e chiarisce che in questi casi la funzione del visto è meramente conoscitiva, in quanto mira a rendere edotto il procuratore dell’attuazione, da parte dei sostituti, delle direttive da lui emanate e tende anche a favorire la proficua interlocuzione tra i diversi componenti dell’ufficio.
Una specifica disciplina riguarda le ipotesi di contrasto, nonché il potere di revoca dell’assegnazione e della designazione, i cui cardini sono rappresentati dall’individuazione dei presupposti, dalla necessità che la revoca sia effettuata come “extrema ratio” e dopo un’accurata interlocuzione. Altro tema centrale della circolare è quello dei poteri di vigilanza dei procuratori generali, inteso come “potere di promozione di moduli organizzativi omogenei nel distretto, di sollecitazione alla individuazione di soluzioni attraverso protocolli condivisi e di diffusione di buone prassi”. Viene valorizzata l’attività di coordinamento svolta in tale ambito dal procuratore generale della Cassazione. La circolare, infine, estende agli uffici requirenti le norme sul benessere organizzativo, previste nella circolare sulle tabelle.