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In attesa della pubblicazione delle motivazioni della sentenza di secondo grado sul caso Mastrogiovanni abbiamo intervistato Michele Capano, legale della sorella della vittima.
Avvocato, in secondo grado è arrivata anche la condanna per gli infermieri.
In appello i giudici hanno fatto un ragionamento diverso rispetto a quello di primo grado: di fronte a un ordine di tipo manifestamente criminale, come quello della contenzione ininterrotta e prolungata nel caso in questione, non è possibile giustificare una persona che ubbidisce. Potremmo dire che i giudici hanno stabilito il dovere alla disobbedienza di questi infermieri: disobbedire è doveroso quando ti viene ordinato di delinquere.
Può ritenersi complessivamente soddisfatto della sentenza?
Ritengo positiva la sentenza perché il punto di principio che riguarda anche la responsabilità degli infermieri era il vero nodo da sciogliere. Certo non è stata una sentenza severa dal punto di vista delle pene inflitte, ma da radicale il tema mi appassiona poco... piuttosto si è cominciata ad illuminare la grande zona d’ombra delle condizioni di svolgimento dei Tso.
Però forse è da sottolineare negativamente il fatto che i medici continuino a svolgere il loro lavoro come se niente fosse.
Sì, la sentenza d’appello ha anche cancellato l’interdizione temporanea dalla professione, che riguardava i medici, ma il nodo è rappresentato dalla tutela dei pazienti che sono sottoposti a Tso... Presso la procura della Repubblica di Lagonegro pende una indagine per la morte di un ragazzo, Massimiliano Malzone, avvenuta lo scorso anno nell’ospedale di Sant’Arsenio e che era stato curato da alcuni degli stessi medici coinvolti nel caso Mastrogiovanni, e non è l’unico caso di morte ' da Tso” nell’ultimo anno nella sola provincia di Salerno. Anche alcuni psichiatri incredibilmente ritengono che quando un cittadino viene ' investito' dal Tso... nei suoi confronti - dalla contenzione al sovraccarico di farmaci, finanche alla privazione di contatti con i familiari - siano permesse condotte altrimenti impensabili. Come se si entrasse - è il caso di Mastrogiovanni - in una dimensione parallela, e il paziente si trasformasse da persona in ' cosa'.
In Italia si registrano 20.000 Tso all’anno. Com’è la situazione in generale?
Alcuni dati indicano una differenza tra regione e regione: in Friuli Venezia Giulia ci sono cinque Tso per 100000 abitanti, in Sicilia trenta Tso per 100000 abitanti. Significa che da un lato c’è una strategia per non arrivare direttamente alla soluzione del Tso, mentre dall’altro lato c’è una maggiore superficialità e una minore efficacia dei servizi psichiatrici territoriali che dovrebbero svolgere una funzione ' preventiva'.
Quale ruolo gioca il Sindaco nella procedura?
È uno dei problemi sul tappeto: nella legge nel 1978 ( ndr legge del 23/ 1978 n. 833 che agli articoli 33- 35 disciplina i trattamenti sanitari obbligatori) la presenza del Sindaco veniva immaginata con un ruolo di garanzia del cittadino: l’intervento nella procedura è presto divenuto esclusivamente burocratico, un passaggio di carte senza alcuna contezza della effettiva necessità di ricorrere alla misura privativa della libertà personale. Non ho ancora trovato in Italia un sindaco che abbia rifiutato di ordinare un Tso che gli fosse stato proposto. Forse è il caso di pensare ad una figura diversa. Magari il Garante dei diritti delle persone ristrette.
Lei è anche Tesoriere di Radicali Italiani, i quali chiedono una legge di riforma del Tso.
Sì, pensiamo a una “Legge Mastrogiovanni” che introduca, così come avviene per l’arresto e il fermo, una udienza di convalida, e verifica dell’utilità del prosieguo della privazione della libertà, nel giro di 72 ore o giù di lì. Vogliamo dare a chi subisce il Tso un avvocato, di fiducia o di ufficio che sia. Siamo sicuri che il solo aumento del ' filtro' e del controllo potrebbe più che dimezzare i Tso attuali.