Offendere qualcuno sui social dandogli del bimbominkia è diffamazione aggravata. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, che si è pronunciata sul caso di Enrico Rizzi, animalista trapanese, che aveva sporto querela contro un'amica dell'allora presidente del consiglio regionale del Trentino Diego Moltrer, che così lo aveva appellato su Facebook. Rizzi a sua volta era stato condannato al pagamento di quasi 60mila euro di danni morali per aver insultato Moltrer, all'indomani della sua morte, dopo la cattura dell'orsa Daniza nel 2014 che lo stesso Moltrer aveva appoggiato. E per questo motivo un'amica del politico lo aveva definito bimbominkia in un gruppo su Facebook con oltre 2mila iscritti. Circostanza che aumenta la portata offensiva dell'epiteto che secondo i giudici definisce una "persona con un quoziente intellettivo limitato", facendo così scattare l'aggravante per aver recato l'offesa con "mezzo di pubblicità". Secondo la Corte, infatti, il termine non rientra nel diritto di critica perché supera il requisito della "continenza" necessario per applicare la scriminante. Ma come nasce il termine bimbominkia (sì, con la "k")? Tratta dal linguaggio gergale dei più giovani, la parola è registrata anche dal vocabolario Treccani. Nel gergo della Rete, giovane utente dei siti di relazione sociale che si caratterizza, spesso in un quadro di precaria competenza linguistica e scarso spessore culturale, per un uso marcato di elementi tipici della scrittura enfatica, espressiva e ludica. Il neologismo è di sicuro impatto: "bimbominkia" - si legge nella definizione - L'effetto è garantito, sarà la k a catturare o il sostantivo infantile abbinato alla parolaccia, ma la parola è difficile da dimenticare. Secondo Wikipedia, invece, bimbominkia indica un utente, spesso adolescente, di scarsa cultura e capacità linguistica. Si esprime con un linguaggio basato su errori sintattici e grammaticali, colmo di anglicismi spiccioli, frasi abbreviate da acronimi e decorate da emoticon e altri simboli virtuali. Si è inoltre soliti identificare come bimbominkia una persona dal carattere infantile, autoreferenziale, arrogante, eccessivamente attaccata alla tecnologia e abituata a pubblicare numerosi selfie sulle reti sociali.