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Si è a aperta ieri, venerdì 9 giugno, e si conclude oggi la convention di Cassa Forense, dedicata al «welfare degli avvocati». L’evento annuale ha visto la partecipazione di centinaia di avvocati, membri di consigli degli ordini e associazioni forensi. «Il nostro sistema previdenziale privato dovrebbe essere mutuato dal pubblico», ha esordito il presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, che nella sessione di apertura ha presentato i risultati della cassa e la declinazione della sua mission. Parole d’ordine: sostenibilità, previdenza e territorio. «Cassa Forense ha il suo primo obiettivo nella previdenza, ma per crescere ha accolto la sfida di fornire ai professionisti un’ampia rosa di servizi aggiuntivi, con un sistema di welfare attivo e strategico», ha aggiunto. Tra i servizi presentati, la banca dati giuridica per l’avvocatura, sviluppata in partnership con il gruppo Sole 24 Ore e gratuita per tutti gli avvocati. «Uno strumento essenziale per il lavoro, che contiene tutto ciò di cui un professionista ha bisogno», ha spiegato Luciano, che ha presentato il progetto insieme a Franco Moscetti, ad del gruppo editoriale Sole 24 Ore e al direttore del quotidiano, Guido Gentili.
A seguire, hanno dialogato dal palco i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, sul tema “Scenari e prospettive per l’avvocatura italiana”. Nel primo panel, moderato dal giornalista del Tg1 Francesco Giorgino, Nunzio Luciano si è confrontato con il presidente del Cnf, Andrea Mascherin: «E’ importante che Cassa Forense faccia attività anche al di fuori della sua mission, occupandosi anche di formazione e di welfare della categoria. E’ una risorsa istituzionale fondamentale con cui lavoriamo in modo sinergico». E sulla rappresentazione delle istituzioni nell’immaginario della categoria, Luciano ha aggiunto che «criticare tutto è molto facile. Il problema però è la non conoscenza delle istituzioni forensi: il ruolo comune di Cnf e Cassa Forense è quello di difendere insieme la categoria e per farlo è necessario saper comunicare sempre meglio ciò che facciamo». Per una comunicazione più capillare, infine, gli interlocutori hanno individuato negli ordini territoriali i soggetti più idonei a veicolare le attività sul territorio. La sintonia tra le due istituzioni, però, è rodata: «Lo dimostra il fatto che il Cnf è rimasto al fianco di Cassa Forense nel fronteggiare i ricorsi, rigettati, contro l’iscrizione obbligatoria alla cassa nel momento di iscrizione all’albo», ha aggiunto Mascherin.
Successivamente si sono con- frontati il presidente di Ocf, Antonio Rosa e la presidente nazionale delle Camere Civili, Laura Jannotta. «Ocf, nato dopo il congresso di Rimini per dare esecuzione al mandato assembleare, lavorerà in sinergia con il Cnf - ha assicurato Rosa - perchè l’avvocatura ha problemi comuni e tutti noi ci ritroviamo sui principi da difendere». Sul tema della specializzazione, il cui regolamento è stato bocciato, Jannotta a sostenuto che «la sfida delle specializzazioni deve essere combattuta e vinta, perchè l’avvocato tuttologo non esiste più e specializzazione significa offrire nuovi canali di formazione ai giovani avvocati e una maggiore tutela per i cittadini». Da ultimo, sono intervenuti il presidente di Aiga, Michele Vaira e il presidente di Anf, Luigi Pansini. «Aiga è riuscita a diventare capillare su tutto il territorio, è vero che per i giovani professionisti è difficile capire oggi l’importanza della previdenza, ma sappiamo quanto sia invece un tassello fondamentale», ha detto Vaira. «La previdenza pesa perchè il reddito dei professionisti si è abbassato - ha aggiunto Pansini - se risolviamo il problema del reddito, risolviamo i problemi della cassa. Per questo io dico: Cassa Forense contribuisce al sostegno del sistema Paese, ma il rapporto deve essere bilaterale e la politica deve occuparsi dei professionisti». Nel pomeriggio, infine, sono stati presentati i tanti progetti messi in campo dalla cassa ( progetti creativi, microcredito, convenzioni e carta dei servizi).
Per la giornata di oggi sono invece previste due presenze di rilievo come quelle dei ministri del Welfare e della Giustizia, Giuliano Poletti e Andrea Orlando.