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Rinvio a una nuova udienza che si terrà il 5 novembre, per decidere sulle questioni preliminari sollevate dalle difese. E quanto ha deciso il collegio della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nel procedimento a carico di 5 ex togati Antonio Lepre, Luigi Spina, Gianluigi Morlini , Paolo Criscuoli e Corrado Cartoni, coinvolti nel caso Palamara. Lo ha comunicato il presidente del collegio, Filippo Donati, dopo la camera di consiglio. In quella data, ha spiegato, si deciderà sulle istanze sollevate dai difensori e, se saranno risolte, si avvierà il procedimento. Anche la procura generale della Cassazione presenterà le sue osservazioni. Dei 5 ex consiglieri erano presenti in udienza solo Luigi Spina e Gianluigi Morlini. Domenico Airoma, difensore dell’ex togato del Csm Antonio Lepre, ha chiesto al "tribunale delle toghe" di sospendere il processo disciplinare e trasmettere gli atti alla Corte costituzionale. Secondo il difensore, va sollevata questione di legittimità in relazione alle norme che prevedono la facoltà del ministro della Giustizia di esercitare l’azione disciplinare nei confronti di consiglieri del Csm nell’esercizio delle loro funzioni. «Secondo me - ha detto Airoma, in apertura dell’udienza disciplinare a carico di 5 ex togati - non è consentito, ed è un grave rischio, che il ministro vada a sindacare le condotte dei componenti del Csm. Serve tutelare il Csm come organo di autogoverno». Il difensore dell’ex togato Luigi Spina, l’avvocato Donatello Cimadomo, ha invece sottolineato la nullità della richiesta di giudizio disciplinare, per «tardività», rispetto a uno dei capi di incolpazione, come condiviso anche dal professor Vittorio Manes, che difende l’ex togato Gianluigi Morlini davanti al "tribunale delle toghe". I tre difensori hanno quindi accennato al tema dell’utililizzabilità delle intercettazioni.